Guardia Sanframondi

Ci si attendevano 120mila presenze ma si è andati oltre a Guardia Sanframondi per la giornata conclusiva dei Riti Settennali.

Una giornata che ha preso il via sin dalle prime ore del mattino quando tutti i figuranti che compongono i Misteri, quadri viventi tratti dalle sacre scritture o dalla vita dei santi, messi in scena dai quattro rioni di Guardia Sanframondi: Croce, Portella, Fontanella e Piazza, hanno affollato il sagrato della Basilica dell'Assunta.

In chiesa i Battenti, penitenti incappucciati che si battono il petto con un sughero irto di spilli.

Circa mille, quest'anno, ad offrire la loro penitenza alla Vergine. Uomini e donne, giovani e anziani. I sai e i cappucci bianchi hanno nascosto le identità per un gesto che riveste un'importanza così grande che chi lo compie deve e vuole rimanere anonimo.

Sono i battenti a rappresentare il fenomeno più discusso e clamoroso della manifestazione.

Dietro il mistero di San Girolamo Penitente si sono disposti ordinatamente in fila per due, battendosi il petto fino a sanguinare.

Il sangue lavato con il purissimo vino bianco dispensato sulle spugne dagli assistenti mentre la voce roca delle donne ha intonato le litanie per la vergine.
Una processione lunghissima, annunciata dai Campanelli, per rinnovare un rito antico che non tutti riescono a spiegarsi.

Un corteo durato ore fino all'incontro dei battenti con l'Assunta: il momento clou della giornata, quello che segna la fine della penitenza. Solo dopo i battenti tornano nelle loro case per ritornare confusi tra la folla e accompagnare, al tramonto, la Madonna al rientro nel Santuario.

Un rito che non si spiega, si deve vivere.