Sant'Angelo dei Lombardi

 

di Simonetta Ieppariello

Racconti dalla macerie. Parole in fila per descrivere il terrore di quel boato, il black out, la polvere e le grida disperate. Ischia e la sua gente. L'isola verde e la fuga dei turisti. In oltre 12mila sono scappati. Storie che si affastellano nel racconto organico della natura che si riscopre improvvisamente matrigna. C'era anche Emanuela, irpina, e la sua famiglia a Ischia,. Zona porto. 20,57 la terra ha tremato. La paura e Casamicciola che si sbriciola, le case che si sgretolano. 
"Avevamo appena finito di cenare. Il piccolo aveva sonno e così ho pensato di portarlo a dormire.
Ho detto all'altra bambina che avrebbe potuto vedere lo spettacolo perché di lì a poco il padre sarebbe tornato giu' visto che ci stava accompagnando in camera per poi riportarsi la chiave.
Abbiamo fatto in tempo a salire sull'ascensore ed a cliccare il piano relativo. Non appena le porte si sono chiuse è andata via la luce ed a quel punto si è sentito un forte boato". Questo il racconto di Emanuela Sica, madre, avvocato e scrittrice di Guardia dei Lombardi in ferie con la sua famiglia a Ischia.

Cosa è successo dopo la scossa?

«L'ascensore ha iniziato a sobbalzare su se stessa ed a vibrare intensamente.
Ho cercato di non far preoccupare il piccolo dicendo che era uno scherzo ma lui stesso ha detto che quello era il terremoto. Mio figlio ha 4 anni. Piangeva disperato e si stringeva alle mie gambe. Siamo rimasti bloccati in ascensore per credo cinque minuti (che non finivano mai) poi il sistema di sicurezza ci ha portati nei sotterranei. 
Li è stato difficile trovare le uscite perché era buio e non conoscevamo gli ambienti ed inoltre io ho un serio problema di salute che mi ha privato della vista all'occhio sinistro e vi lascio immaginare...

Cosa ricordi?

Intanto si sentivano urla e rumori di gente che fuggiva e sirene delle autoambulanze. 
Una volta usciti abbiamo visto che tutto l'albergo si era riversato fuori e ci siamo messi alla ricerca di nostra figlia Ginevra che non sapevamo più dove fosse. Per fortuna era con altri ospiti dell'albergo sulla piscina ed in sicurezza. Abbiamo trascorso la notte fuori i bambini hanno dormito su dei lettini piscina (era il luogo più sicuro) ed alle sei (prima non è stato possibile) abbiamo preso il primo Aliscafo disponibile per tornare.

Cosa hai provato?

"È stato come vivere il terremoto ed un esodo insieme. Terribile e pauroso ma poteva andare peggio.
Ringrazio il Signore che quell'ascensore si sia rimesso in movimento per portarci in salvo.
Eravamo partiti la domenica per trascorrere una vacanza di relax dopo un periodo difficile per me. La vacanza è finita prestissimo nel peggiore dei modi ma l'importante è che stiamo tutti bene. Ischia oggi è un paese ferito».