San Martino Valle Caudina

Un vile atto vandalico, che è anche un’offesa non solo ai credenti del paese ma anche a coloro che, con sacrificio, provano a rendere l’area picnic di Mafariello un luogo di ritrovo importante per chi la visita.

Parliamo dell’ultima “genialata” di chissà quale imbecille che qualche giorno fa non ha avuto niente di meglio da fare che “decapitare” la statua raffigurante San Pio, e non Sant'Antonio come inizialmente si riteneva, che si trova nei pressi della rinomata fontana.

Un luogo di ritrovo per chi vuole bere acqua pura, un simbolo di San Martino e di tutta la zona del Partenio. Mafariello è tutto questo. L’area picnic, oltre che luogo di ritrovo per tanti che arrivano dalle zone metropolitane desiderosi di godersi un po’ di fresco, è parte integrante della storia e della cultura del paese.

Centinaia di famiglia hanno vissuto, in passato, curando la montagna. E prendendo, con rispetto, ciò che poteva tornare utile. Nel corso del tempo, l’area è anche diventata un importante punto di riferimento per i credenti, grazie alle numerose opere e installazioni a cura della parrocchia. Con don Ugo ieri e don Salvatore oggi.

Un luogo di serenità che evidentemente non è stato ritenuto tale da qualche vandalo, incapace non solo di apprezzarne la bellezza ma anche solo di averne rispetto.

E che ha pensato di sfogare i suoi istinti primordiali decapitando la statua. Mortificati i componenti della cooperativa agriforestale “San Giorgio”, che hanno in gestione l’area. E, fatto ancora più grave, è che episodi di questo tipo sono già avvenuti anche in altre occasioni. Con le effigi sacre sempre nel mirino.

Giovanbattista Lanzilli