Bonito

Legge quadro in materia di incendi boschivi. Emilio Mauro Merola, presidente dell'associazione Lida sezione di Bonito e delegato Lac insieme a Michele Buongiorno, segretario della sezione Lida, vista l’impennata di incendi, presumibilmente dolosi, che in questi ultimi anni hanno interessato i vari  territori chiedono a tutti gli organi preposti che vengano messi in essere tutti gli interventi previsti dalla legge stessa ed in particolar modo:

Di sollecitare chi di dovere all’aggiornamento del “catasto degli incendi boschivi” e verificare se le aree presenti in tale catasto sono state delimitate per mezzo di tabelle indicanti il divieto di caccia e pascolo.

La nota:

Individuazione e delimitazione delle aree interessate dagli incendi boschivi ove è vietata la caccia e il pascolo per dieci anni.

L’impennata di incendi dolosi che si registra negli ultimi anni (ettari distrutti al 10 agosto 2017 circa 76mila,dati forniti dalla European forest fire information sistem della commissione europea) possono derivare dall’erroneo convincimento che le aree boscate distrutte dal fuoco possono successivamente essere utilizzate a vantaggio di interessi specifici, connessi alla speculazione edilizia, all’esercizio della caccia, alla pastorizia ed al bracconaggio. Tali motivazioni dovrebbero essere vanificate dalle disposizioni contenute nella L. 353/2000 (Art. 10 comma 1) che prevede, per un consistente numero di anni successivi all’incendio, precisi divieti e limitazioni d’uso del suolo nelle superfici percorse dal fuoco.

Il fuoco ha lasciato segni per anni, uccidendo direttamente la fauna, sterilizzando la parte più superficiale, quella più produttiva, del terreno e riducendo o azzerando le possibilità di utilizzo di un'area incendiata da parte di moltissime specie animali, che vengono private di cibo, nascondigli e spazi di nidificazione e allevamento della prole. Tale legge che costituisce un valido deterrente, ecco il motivo delle nostre comunicazioni.

Redazione Av