Vibonati

E' infuriata la polemica in paese per l'addio, lo scorso luglio, delle suore delle Ancelle di Santa Teresa di Gesù Bambino, alle quali è stato revocato il contratto di 90 anni di comodato d’uso del monastero di San Francesco di Paola, e per l'arrivo, in un'aula del monastero, di una decina di migranti.

«Le vicende delle suore e dei migranti hanno seguito strade diverse, senza influenzarsi a vicenda. E le religiose facevano attività ricettiva di tipo alberghiero nel convento, con la gestione a scopo di lucro di circa 100 posti letto in violazione della convenzione». A dirlo, lo riporta il quotidiano La Città, è il sindaco di Vibonati Franco Brusco, nel corso di un'assemblea pubblica. Il comune con una delibera di giunta dello scorso 2 febbraio aderì allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

“Dati i tempi dell’istruttoria – continua il sindaco - invitai a maggio le suore a rivedere la propria decisione di andarsene, poiché avevo ribadito la proposta di dar loro un’area di 600 mq, ma la madre generale non rispose a questo invito». Così fu presa la decisione di alloggiare i profughi all’interno del convento, ma soltanto in un’area di 200 metri quadrati.

Redazione Salerno