Benevento

Italo Di Dio (nella foto a destra), capogruppo a Palazzo Mosti della lista “Del Vecchio Sindaco” interviene sulla vicenda del consigliere comunale Angelo Feleppa che ha abbandonato l'opposizione per passare nel gruppo Noi Sanniti con Mastella.

"Le esternazioni del Consigliere Feleppa, folgorato sulla via di Damasco con un paio di deleghe adoperate come merce di scambio dal massimo esponente del trasformismo nazionale, e i motivi addotti per giustificare quella che, oltre che una giravolta funambolica, è una scelta esclusivamente opportunistica, non possono che lasciarmi del tutto esterrefatto. Ragioni che si profilano come assolutamente incomprensibili sia sul piano etico che su quello morale. Da capogruppo avevo notato una sorta di 'insofferenza' verso il ruolo di oppositore e diverse voci già da tempo mi raccontavano dei suoi ripetuti ammiccamenti con svariati componenti dell’amministrazione Mastella. La nostra è una città piccola ed è quasi impossibile che determinate cose passino sotto traccia. Pur chiedendogli più volte spiegazioni in merito – ribadisce il consigliere comunale Italo Di Dio -, ho sempre avuto risposte vaghe e pretestuose. Era del tutto chiaro ed evidente che stesse solo aspettando il momento propizio per fare il 'salto della quaglia'.

E siccome la pratica del baratto istituzionale non mi appartiene, confesso di non aver fatto nulla per trattenerlo. L’occasione della formazione del gruppo di Alternativa Popolare gli si è presentata come troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. In un sol colpo, ha trovato la scusa perfetta per lasciare il partito, potendo contare sulla disponibilità di Mastella che nel frattempo si era messo a scandagliare il mercato in cerca di nuovi acquisti per ripristinare i suoi numeri in Consiglio, e utilizzando, all’occorrenza deleghe da spostare da un titolare all’altro come al mercato della frutta e verdura. Quanto alle considerazioni di Parente, se questi fosse più presente in Consiglio Comunale invece di andarsene in giro a caccia di rinforzi per una squadra in piena zona retrocessione, saprebbe che noi, in una pubblica conferenza stampa, abbiamo sollevato parecchi dubbi sulla tenuta dell’alleanza con Alternativa Popolare alla luce di quanto accaduto. In quella circostanza, Feleppa sedeva accanto a me: imbarazzato certo, ma presente. Ergo non sono per nulla sorpreso rispetto a ciò che è successo. Quel che mi stupisce invece, è l’atteggiamento dei consiglieri di maggioranza, che ancora una volta incassano in silenzio l’ennesimo schiaffo istituzionale. Un consigliere che ha sostenuto il sindaco avverso, che per un anno ha attaccato l’amministrazione a più riprese, cogliendo ogni occasione per sottolineare l’incapacità della maggioranza su Spina verde, mensa, Amts, viabilità e traffico, sicurezza nelle scuole, gestione del Coc, bilancio, vicenda Zamparini, polveri sottili e via discorrendo, viene oggi accolto a braccia aperte e addirittura premiato con due deleghe. Mentre coloro che hanno sostenuto Mastella con convinzione e passione, eletti e non eletti, sono già finiti nel dimenticatoio. Tutto questo solo per logiche legate ai numeri. Ci sono alcuni consiglieri di maggioranza che esternano il proprio malcontento tra i corridoi, sotto voce, ma che si guardano bene dal riferire direttamente a Mastella. Solo Nanni Russo ha avuto un sussulto d’orgoglio e ha rimarcato, attraverso il sempre apprezzabile esercizio delle dimissioni, la propria autonomia intellettiva. Russo ha giustamente preso le distanze da quella becera prassi che è l’accezione più ampia della mercificazione politica: il trasformismo per corrispettivo. Restare in silenzio solo per compiacere il dominus, pur senza condividerne certe decisioni, è l’atteggiamento più sbagliato che si possa avere. Pertanto, mi permetto anche di avere seri dubbi sul fatto che, come asserisce Feleppa, i suoi nuovi compagni di ventura ne abbiano “compreso lo spirito d’iniziativa”. La verità è che la maggior parte dei consiglieri di maggioranza mal tollera il suo cambio di casacca: Mastella qualcosa ha intuito, ma fa finta di niente per non accendere ulteriori focolai di polemica. Quanto alle motivazioni che avrebbero indotto Feleppa a passare armi e bagagli dall’altra parte, suonano un po’ come le dichiarazioni di Neymar al suo arrivo a Parigi dopo aver lasciato il Barcellona: 'Ho fatto una scelta di cuore'. Peccato che quest’ultimo, oltre che un ragazzo di 24 anni, sia un fuoriclasse che della palla ha una certa padronanza".