Una denuncia su alcune vicende accadute durante il suo mandato di sindaco. L'ha presentata il dottore Michele Feleppa, ex primo cittadino di Paduli fino al settembre dello scorso anno, primario di Neurologia del Rummo. Accompagnato dall'avvocato Angelo Leone, il professionista ha fatto tappa ieri mattina negli uffici della Squadra mobile; in particolare, in quelli della terza sezione, dove ha esposto una serie di fatti legati alla sua esperienza amministrativa. Interrotta circa quattro mesi fa, quando le dimissioni di otto consiglieri comunali (quattro di opposizione e altrettanti di maggioranza) avevano determinato lo scioglimento dell'assise e la nomina di un commissario, il vice prefetto Maria Laura Mammetti. Un'iniziativa che Feleppa aveva all'epoca commentato in modo ironico: «Non mi sono fatto male perché di fronte ai comportamenti ambiziosi, superficiali, personalistici, e poco responsabili dei consiglieri di maggioranza promotori della “caduta”, mi sento orgoglioso di aver resistito insieme ai pochi consiglieri rimasti nel caratterizzare un’Amministrazione efficace, efficiente, trasparente. In questo paese lavorare a favore della comunità è diventato un lusso che si paga caro”. Dopo aver ringraziato chi era rimasto al suo fianco, Feleppa era passato all'attacco: “Sono tutti, da tempo, in campagna elettorale perché il desiderio è quello di distruggere la mia persona sul piano morale, etico e professionale. Tutto questo per soddisfare singole ambizioni o aspettative non realizzate. Michele Feleppa è “il fetente” che nel 2009 ha determinato la caduta dell’Amministrazione perché era “dittatore”, adesso perché non permette ad alcuni la totale autonomia dal Sindaco. Invito tutti a riflettere sul fatto che sono talmente odiato da alcune persone che si sono coalizzate con l’obiettivo di non permettermi di amministrare. Ho una preoccupazione! Queste persone che si sono comportate con me in questo modo, secondo voi in futuro non potranno rifarlo mettendo sempre a repentaglio la “stabilità del nostro Comune?” E’ possibile che un sindaco, invece di governare, deve sottostare a pettegolezzi, cattiverie e questioni personali? E ancora vi domando, è giusto che alcuni membri dell’Amministrazione comunale, a turno, si svegliano la mattina, fanno delle richieste e se non vengono esaudite creano le condizioni per non governare più?”. Ora, come detto, la denuncia alla Squadra mobile e l'inevitabile apertura di un'inchiesta che dovrà verificare le circostanze descritte.
di Enzo Spiezia