Capaccio

 “Il santuario di Hera alla foce del Sele continua a sorprendere”. E’  Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Paestum, che commenta la nuova straordinaria scoperta fatta alla foce del fiume Sele, un’unità abitativa risalente al II secolo a.C..

“Grazie alle ricerche dell’Università Federico II di Napoli, con la direzione prima di Giovanna Greco e adesso di Bianca Ferrara, si getta nuova luce sul contesto più ampio del Santuario. Particolarmente interessante la struttura di tardo VI sec. a.C. di cui ancora non è chiara la funzione e la relazione con il Santuario. Spero le ricerche vadano avanti nel futuro, con la partecipazione dell’Università e il sostegno del Comune”.

Negli ultimi anni le annuali campagne di scavo condotte dall’Università si sono concentrate nella zona, individuata nel 1950, ubicata nei pressi del cuore dell’area sacra dove sono presenti due edifici che si sovrappongono, anche se con un diverso orientamento. Il più recente restituisce la planimetria di un’unità abitativa, di forma quasi quadrata, con ambienti disposti intorno a una corte centrale. I materiali rinvenuti consentono di datare l’impianto, nella sua prima fase tra la fine del III e l’inizio del II sec. a.C. L’edificio sottostante, più antico, è realizzato in blocchi isodomi e restituisce una planimetria rettangolare. L’attività di scavo nel 2017, concentrata, in particolar modo, nel settore meridionale di questo edificio, ha consentito di datare l’impianto nei primi decenni del II sec. a.C. e la definitiva defunzionalizzazione entro il II sec. d.C..

"Sono state quattro settimane di lavoro che hanno visto impegnati gli studenti e i giovani archeologi laureati della 'Federico II' - ha spiegato Bianca Ferrara, direttrice dello scavo - "il più recente restituisce la planimetria di un'unità abitativa, di forma quasi quadrata, con ambienti disposti intorno a una corte centrale, databile tra la fine del III e l'inizio del II sec. a.C", ha aggiunto Ferrara.

Redazione