Praiano

 

di Simonetta Ieppariello

Ruggiero, 25 anni, scoparso nel nulla. Inizia il giallo, le ricerche disperate. Poi oggi la tragica verità. Una storia di  rapporti e gelosie, liti e violenza. Frustrazione, abbandono, senso di vuoto per aver perso lei, Heven Grimaldi, la bella trans residente ad Aversa. Ciro Guarente, reo confesso dell'omicidio di Vincenzo Ruggiero, era disperato.
Lui, la trans e l'altro. Un triangolo amoroso che si è risolto con l'omicidio del rivale nella contesa della bella Heven Grimaldi. Ciro Guarente, militare della Marina, declassato poi a dipendente civile, ha confessato di aver ucciso Vincenzo Ruggiero, 25 anni, sparito il 7 luglio da Aversa. La notte scorsa, con un'indagine lampo coordinata dalla Procura di Napoli Nord, i carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di Ciro, 35 anni, originario di San Giorgio a Cremano ma residente a Giugliano in Campania, per omicidio e occultamento di cadavere. Sì, perchè il corpo di Vincenzo lo avrebbe gettato in mare, a Licola.

Ruggiero, 25enne di Parete, attivista gay è molto conosciuto nella comunità Lgbt campana. L'ex militare ha confessato l'omocidio: avrebbe ucciso a casa sua durante un litigio nato dalla gelosia per lo stretto rapporto di amicizia della vittima con una la trans Heven Grimaldi.

Proprio Heven, infatti, era una volta legata all'indagato.

Lo stesso Ciro poi ne ha nascosto il corpo. Sono in corso indagini e ricerche per trovare il cadavere, anche con il supporto della Capitaneria porto di Napoli.

«Si, ho ucciso io Vincenzo, perché aveva una relazione con il mio compagno: poi dopo ho caricato il cadavere in auto e l'ho gettato in mare a Licola». Ha raccontato ai Carabinieri.
 
Il delitto sarebbe avvenuto proprio il giorno in cui la vittima è stata vista l'ultima volta, il 7 luglio scorso. Attivitsti di ArciGay e parenti avevano denunciato quella misteriosa scomparsa.

Ad aiutare i Carabinieri le immagini della videosorveglianza di uno studio privato ubicato di fronte casa della vittima, ad Aversa, che aveva la telecamera puntata proprio verso l'ingresso dell'abitazione del giovane.

E' stato immortalato dall'occhio del grande fratello mentre entrava nella casa della vittima e poco dopo mentre trasportata qualcosa di molto pesante.

Ci sarebbe stata una colluttazione durante la quale il 35enne ha spintonato con forza il 25enne che è caduto sbattendo la testa contro un mobile appuntito; l'urto avrebbe provocato la morte. Poi il piano, invece di chiamare i soccorsi. Ciro avrebbe raccolto le cose della vittima per indirizzare gli inquirenti sulla pista dell'allontanamento volontario. facendo poi sparire il cellulare e gli altri oggetti personali di Vincenzo.