San Felice a Cancello

Il Festival dell'Impegno Civile fa tappa a San Felice a Cancello, comune sciolto nel maggio scorso per infiltrazioni mafiose, dove il presidio territoriale di Libera gestisce un bene confiscato alla camorra. L'ex bunker del sanguinario boss Clemente Massaro, detto o pecoraro. In quella dimora rustica di Vico Tre Giri, dove un tempo si nascondeva il camorrista, oggi i volontari di Libera animano percorsi di cittadinanza attiva. Testimonianze di impegno civile apprezzate dall'on. Rosy Bindi, Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, che questa mattina ha visitato il bene confiscato.

«La mia presenza qui, a San Felice a Cancello, in una comunità dove il sindaco è stato sciolto per camorra, è la testimonianza che lo Stato c'è ed è vicino ai territori che soffrono - ha affermato Rosy Bindi - Oltre allo Stato, è evidente che c'è una comunità che si ribella perché non vuole più sottostare a chi nega i diritti fondamentali di ognuno di noi».

Il presidente dell'Antimafia si è poi soffermata sulla necessità di rivitare l'attuale normativa sui beni confiscati. «Nel settore dei beni confiscati vanno fatte ancora tante cose. Speriamo che la Camera approvi presto la legge di riforma. Noi siamo stati molto bravi nelle confische in questi anni, dovremmo diventarlo altrettanto nella riutilizzazione. Altrimenti la nostra sarebbe una vittoria a metà».