Benevento

Ne ha per tutti, come sempre, Pasquale Viespoli, leader di Mezzogiorno Nazionale, intervenuto nella conferenza stampa dal sapore estivo e ironico, ribattezzata “Rigoletto e Rigoletti”, richiamandosi all'opera teatrale andata in scena qualche giorno fa a Benevento, accostandola ai “rigoletti” dialettali, “i giochetti” inutili.
Ha toccato tutti i temi caldi Viespoli, partendo da quello del vicesindaco a tempo: “Vicesindaco balneare ma non balneabile Pasquariello, peraltro ho scoperto che c'è anche il vicesindaco del vicesindaco”.
E dopo le battute l'affondo, su quell'assenza di dibattito che Viespoli denuncia da tempo: “Questo silenzio non si riesce a comprendere, viviamo una fase in cui c'è una città troppo piccola di fronte a problemi troppo grandi. Sul tavolo ci sono questioni enormi che vengono non risolte, ma accentuate da un governo cittadino che si muove unicamente in termini di autoreferenzialità”.
Entrando nel vivo delle questioni sul tavolo, Viespoli parte dal dissesto: “E' arrivata la nota del ministero dell'Interno relativa al bilancio stabilmente riequilibrato. Non c'è qualche rilievo: sono sette pagine dense di contestazioni che rappresentano quasi un invito a rifarlo, quel bilancio”.

E via via vengono snocciolati tutti quei problemi “troppo grandi” di una città diventata troppo piccola: “Si rivendica la risoluzione del problema del trasporto pubblico locale e poi si viene a sapere di problemi che, per ora, riguardano i ritardi nella corresponsione degli stipendi. Per non parlare del tema rifiuti, con l'individuazione di un sito di trasferenza assolutamente discutibile”.
E poi c'è il Rigoletto e le modalità di organizzazione singolari: “In delibera si stanziano 30 mila euro: 20 dal bilancio comunale, 10 dalla vendita presunta dei biglietti. Questa è una tecnica tipica per generare debiti fuori bilancio. Non si può fare una cosa del genere: una spesa certa va coperta con una somma certa”.
 

Durissimo poi il giudizio su Città Spettacolo, sia sull'idea di manifestazione che sulle modalità organizzative: “Leggo addirittura nella delibera che ci si affida al found rising. Si approva un progetto oneroso subordinandolo al found rising... chi è che ad agosto si dovrebbe mettere a cercare fondi? La verità è che Città Spettacolo non c'è più, era una manifestazione che aveva senso perché creava un rapporto tra il teatro italiano e la città, si sceglieva questa strada non per fare turismo, ma per avere qualità. Ora è un morto che cammina, con cose come la cena in bianco copiate addirittura da Montoro, con tutto il rispetto per Montoro, e che è la trasposizione di una borghesia parassitaria che va in bianco su tutto. Città Spettacolo, però, non c'è più: è un morto che cammina, e dovrebbero cambiarne il nome in “frittura all'italiana”. Questa è una amministrazione che non ha più un programma, ma un cartellone di governo”.
Critico anche con Rossella Del Prete Viespoli: “Dicano chiaramente che vogliono fare gli assessori, senza farneticare di adesioni al partito della città”.

Ma ne ha anche per il Pd il leader di Mezzogiorno Nazionale e su quella che secondo lui è una gara al ribasso sulle rivendicazioni, sull'arrivo di finanziamenti in particolare: “Patetica la corsa tra il Pd e Pasquariello sui fondi per gli impianti sportivi. Una “gara” che induce a fare una riflessione sulla qualità istituzionale, ma la verità è che hanno la stessa mentalità. E' doveroso per un amministratore far ottenere finanziamenti, invece qui dobbiamo ringraziare il notabile, siamo alla vergogna della politica. Poi magari sui finanziamenti si fanno figure come quella dei fondi sulle periferie, con la patetica gara tra Mastella e De Caro”.
Chiosa anche sul transito di tre consiglieri in Alternativa Popolare: “Dobbiamo parlare di transumanza, ma non c'è nulla di nuovo, a parte gli allievi che a volte superano i maestri. Non c'è nulla di nuovo in realtà, è solo un esercizio di mastellismo ai massimi livelli”.

Crisvel