Casalnuovo di Napoli

 

di Simonetta Ieppariello

«Citiamo per danni anche Facebook per il mancato controllo e la mancata eliminazione del profilo "Napoletani popolo indegno e incivile"». Lo dice l'avvocato Angelo Pisani, che tutela le persone offese dal social, da chi ha postato frasi denigratorie.

Un milione di euro di risarcimento danni per ogni persona offesa. Una querela con l'ingente richiesta di risarcimento danni è stata presentata da circa trecento abitanti della Terra dei Fuochi indignati per le frasi offensive e denigratorie contro i napoletani. Napoletani popolo indegno e incivile il nome del gruppo su cui sono scorse le frasi offensive all'indirizzo dei napoletani. Ieri il caso delle offese denigratorie contro le mamme della terra dei veleni, quelle che hanno perso i loro figli per il cancro.

La querela è stata consegnata oggi, alle forze dell'ordine, dall'avvocato Angelo Pisani.

Frasi, post che in alcuni casi incitano all'odio e che sono stati rimossi solo stamattina. Ma si può ancora visitare la pagina.

Una denuncia scattata nelle scorse ore dopo il post che ha offeso i bimbi deceduti in questi anni per gravi malattie tumorali. Le frasi pubblicate sono particolarmente spregevoli e prendono di mira anche i piccoli pazienti oncologici. «Aurora - dice all'Ansa una parente della bimba - ha solo 10 anni e da tre lotta come una guerriera contro il brutto male che la sta consumando. La forza la trova nell'amore che nutre verso la vita e la sua terra. È scoppiata in lacrime quando ha visto la sua foto e il commento. A differenza di voi, noi non vi auguriamo il male - dice la donna rivolgendosi all'autrice del post e ai commentatori - Anzi. Vi auguriamo di guarire dalla vostra malattia mentale che vi induce a scrivere messaggi come quelli su Aurora».

Polemiche e denuncia anche per un altro post che ritrae la foto di un bimbo con in mano il cartello «La mia terra è avvelenata», scattata durante una manifestazione contro i roghi tossici. Raccapricciante il commento allegato «... sarà crepato questo zingarello napoletano?».

Anche l'associazione Angeli Guerrieri della Terra dei Fuochi annuncia azioni legali.