A Caposele continua la battaglia su Saure, dove i vertici della Pavoncelli bis hanno predisposto la copertura del pozzo della galleria Rosalba. Si tratta della porta di accesso alla conduttura, che contiene al suo interno un carro ponte necessario a movimentare delle paratie che dovranno servire, di volta in volta, ad alternare la deviazione delle acque del Sele (a 30 metri dalla sorgente) dalla vecchia alla nuova galleria e viceversa. Nell’area adiacente il campanile delle sorgenti e delle cantine in località Saure, sono stati innalzati sei pilastri altissimi. Il capannone è stato “annunciato” nel documento della Valutazione di Impatto Ambientale per la costruzione della Pavoncelli bis, e solo oggi a distanza di almeno quattro anni, i caposelesi hanno modo di verificare che l’opera altera e demolisce l’impatto paesaggistico dell’area. Un buco nell’occhio proprio nel cuore del paese, che a detta del comitato civico unitario annienterà tutte le prospettive di respiro turistico alimentate fino a poco tempo fa. Dopo una serie interminabile di botta e risposta fra il comitato cittadino e la struttura commissariale di governo, che aveva sospeso il cantiere per ben sette giorni, i lavori sono stati ripresi. “Il fermo dei lavori ha causato una perdita ingente e la ditta ha intenzione di chiedere il risarcimento del danno” ha puntualizzato il Commissario Sabatelli, indicato dai cittadini come il “predatore pugliese” che ha rifiutato il compromesso sull’opera. La proposta illustrata dal comitato infatti, ritenuta meno impattante per l’ambiente, non è stata presa in considerazione dalla struttura verticistica, che andrà avanti con il prospetto già approvato. Mentre il comitato adirato chiede all’amministrazione comunale di mediare con la ditta appaltatrice dei lavori, i tecnici impegnati sul cantiere preannunciano una copertura di vetro alternativa ai blocchi di cemento, per mitigare l’impatto visivo. Ma i cittadini non ci stanno, ed è polemica.
Caposele. Saure, la ditta pronta a chiedere il risarcimento
Sabatelli: "Il fermo di sette giorni del cantiere ha procurato dei danni all'impresa appaltatrice"
Redazione Ottopagine