di Andrea Fantucchio
Cosa stiamo respirando?
Se lo sono chiesti in tanti fra Avellino e provincia dopo quello che è accaduto ieri. Una pioggia di cenere è caduta sul capoluogo e anche su alcuni comuni dell'hinterland. Auto e balconi coperti da un sottile velo biancastro. Il cielo si è colorato di arancione e rosso. (Foto di copertina di Davide Matarazzo, gruppo Facebook Non sei irpino se)
Fenomeno che è continuato anche nella giornata di oggi. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni: numerosi cittadini lamentavano difficoltà a respirare a causa dell'aria piena di fumo e polvere.
Il web, come spesso capita, è diventato canale privilegiato per condividere le proprie preoccupazioni.
In tanti volevano sapere se l'aria densa di fumo fosse e in che misura nociva per la salute.
Ci siamo rivolti all'Arpac. Ente che si occupa di monitorare, fra le altre cose, la qualità dell'aria della Regione Campania. Abbiamo raggiunto a telefono il direttore regionale, Pietro Vasaturo, che con il commissario straordinario, Luigi Stefano Sovino, sta affrontando ore di superlavoro. In seguito agli incendi che hanno devastato la regione e contribuito a innalzare i livelli di polveri sottili. Non solo nell'hinterland napoletano, epicentro dell'inquinamento ambientale a causa degli enormi roghi che da giorni stanno devastando l'area del Vesuvio, ma anche nelle altre province campane.
Anche il capoluogo irpino è finito sotto la lente d'ingrandimento dell'Arpac.
Spiega Vasaturo: «Il dramma vissuto dalla zona del Vesuvio, oltre ai danni ambientali creati per i comuni limitrofi, ha avuto conseguenze anche per il resto della regione. Ceneri e fumo hanno lambito anche le province di Caserta, Salerno e Avellino. Per quanto riguarda il capoluogo irpino, in misura lieve, si è innalzato il dato delle polveri sottili presenti nell'aria. Un livello d'inquinamento che comunque non giustifica ancora l'adozione di misure straordinarie come il blocco della circolazione automobilistica. I roghi agricoli appiccati in provincia contribuiscono in modo significativo all'aumento delle poveri sottili nell'aria. La Regione ha già emesso ordinanze restrittive in proposito. Ora si aspetta l'intervento dei sindaci».
Fenomeno degli abbruciamenti, ai quali fa riferimento Vasaturo, che abbiamo ampiamente trattato in quest'articolo. Nel quale abbiamo ripercorso tutte le ordinanze in materia e le violazioni alle quali spesso si va incontro proprio per l'assenza delle istituzioni locali, a partire dai sindaci.
Ieri il primo cittadino di Avellino ha emesso un'ordinanza di divieto, riferita proprio ai roghi agricoli, che descriveva anche le sanzioni previste per i trasgressori. Anche a Baiano è stato seguito lo stesso percorso. Ed è auspicabile che tutti i sindaci si muovano in questa direzione.
Così come sarebbe stato auspicabile che le stesse amministrazioni, dopo gli incendi, si fossero pronunciate attraverso gli assessorati competenti sugli eventuali rischi corsi dai cittadini in seguito all'inalazione di polveri e fumo prodotte dai roghi.
Un'assenza che, in momenti così delicati, dove la disinformazione fa spesso da padrona alimentando la paura, pesa enormemente. I primi cittadini hanno l'opportunità di provvedere: lo facciano.
Intanto è utile raccogliere alcuni consigli forniti dal dottore Franco Mazza, riferimento dell'associazione di tutela ambientale, Salviamo la Valle del Sabato, alla quale nei mesi scorsi abbiamo dedicato tanti approfondimenti. Per i più interessati, ecco un utile link che parla dell'attività svolta dai comitati sul territorio.
Mazza, per quanto riguarda le polveri che hanno ricoperto tanti comuni, spiega: «Consiglio a tutti di stare in casa se possibile con le finestre chiuse. Se uscite restate fuori per meno tempo possibile e proteggete le vie respiratorie o con una mascherina o con un fazzoletto. A maggior ragione se soffrite già di problematiche respiratorie come l'asma. Bevete molta acqua».
Intanto vigili del fuoco, protezione civile e associazioni continuano a fronteggiare incendi in tutta la Regione. Vi lasciamo fornendovi un'utile scheda nella quale sono riassunti tutti i roghi che oggi stanno bruciando in Irpinia con i relativi interventi realizzati per sedarli. Qui invece trovate un focus sulla situazione del Vesuvio, con un'importante svolta nelle indagini svolte dagli inquirenti che cercano gli autori dei roghi.