di Andrea Fantucchio
Un incendio di enormi proporzioni che ha spinto le istituzioni a chiudere le vie d'accesso al Vesuvio ed evacuare alcune case e ristoranti nei dintorni. Da ieri notte la vegetazione del vulcano continua a bruciare. Sembrava che i vigili del fuoco, nella tarda serata di ieri, avessero spento il focolaio principale. E invece questa mattina le fiamme sono divampate ancora. (Le foto a fine articolo)
Almeno cinque focolai attivi, due dal lato di Torre del Greco. Una situazione emblematica per una Campania che continua a bruciare: attualmente sono più di cento i roghi attivi in regione.
I centralinisti della protezione civile e dei vigili del fuoco sono sommersi da segnalazioni e richieste di aiuto provenienti da tutta la Campania. Sono già oltre seicento i volontari di attivi sul territorio, numero altrettanto ingente per i pompieri, nonostante la carenza di uomini che i vigili del fuoco fronteggiano da tempo, chiedendo inutilmente aiuto attraverso i sindacati.
Per ora il rogo più estaso divampa fra Ottaviano ed Ercolano estendendosi per oltre due chilometri.
Un muro di fuoco tale da far credere a tanti che si trattasse di un'eruzione. Illusione ottica resa più credibile dalle alte colonne di fumo nero e acre che circondano la montagna in più punti.
Una situazione delicatissima che spinto le istituzioni a richiedere lo stato d'emergenza. Da anni in Campania non si assisteva a un'estate così torrida.
A Torre del Greco, nella zona alta di Resina Nuova, un ingente spiegamento di uomini fra vigili del fuoco, carabinieri, volontari di protezione civile sta cercando di sedare le alte fiamme di un vasto incendio che devasta l'area da ore.