di Andrea Fantucchio
Tutti col naso all'insù ad Avellino per guardare una pioggia di cenere che da almeno venti minuti continua a cadere sulla città. Il cielo, intorno alla Collina della Terra, si è colorato di arancione.
La cenere trasportata dal vento è segno tangibile degli incendi che in questo momento stanno devastando la Campania. Probabilmente la causa di questo insolito fenomeno è sono le fiamme che da ieri notte avvolgono l'area a ridosso di Montoro. Meno probabile l'ipotesi che la cenere provenga dal rogo che sta divorando la vegetazione del Vesuvio. In questo momento, infatti, dal lato di Montevergine la visuale è tersa.
Per quanto riguarda Montoro dalle 22 di ieri autopompe e canadair continuano senza sosta a fare la spola fra Salerno, dove caricano l'acqua, e la zona del rogo. Oltre cinque squadre di vigili del fuoco sono intervenute per spegnere le fiamme. Nonostante il lavoro incessante degli uomini, già molto provati dalle decine di interventi che li hanno visti protagonisti in questi giorni, le fiamme continuano a bruciare divorando la montagna.
Non solo Montoro, anche Solofra e la valle dell'Irno hanno pagato il loro tributo a questa estate caldissima che non sta risparmiando la provincia irpina. Pochi giorni fa sono bruciate le zone montane della Castelluccia e di Pastena.
Da questa mattina intanto si susseguono immagini del Vesuvio in fiamme. Ettari ed ettari di vegetazione divorati dal fuoco. Il focolaio principale sembrava essere stato spento nella notte dai pompieri, ma dalle 12 di questa mattina le fiamme hanno ricominciato a divampare. I canadair della protezione civile continuano a svolgere incessantemente il proprio lavoro.
Un muro di fuoco e fumo così imponente da spingere tanti cittadini a credere che si trattasse di un'eruzione- Sono stati evacuati numerosi edifici in zona e bloccate svariate vie d'accesso al vulcano. A Torre del Greco, nella zona alta di Resina Nuova, un ingente spiegamento di uomini fra vigili del fuoco, carabinieri e volontari di protezione civile sta cercando di sedare le alte fiamme di un vasto incendio che devasta l'area da ore.