Atripalda

Se ci riusciranno avranno ottenuto un risultato storico, finora irraggiungibile: i genitori dei bambini frequentanti la scuola dell’Infanzia hanno raccolto 171 firme e le hanno consegnate l’altro ieri al sindaco Spagnuolo per chiedere l’introduzione del carnet di buoni pasto al posto del ticket mensile per pagare il servizio mensa. E sembra che il primo cittadino, pur ammettendo di averci già provato senza successo un paio d’anni fa, abbia assicurato che entro un paio di settimane farà elaborare dagli uffici competenti un sistema alternativo.

Una richiesta di buon senso, avanzata ciclicamente da chiunque abbia avuto a che fare con i costi della mensa scolastica, che obbligano i genitori a pagare un ticket mensile forfettario, più che raddoppiato negli ultimi cinque anni, variabile a seconda della fascia di reddito, se in un mese vengono consumati più di nove pasti. Non sono pochi, infatti, i genitori che ad inizio mese predispongono un vero e proprio calendario mensa, segnando i giorni in cui i propri figli si fermeranno a mangiare, fino ad un massimo di nove volte, per pagare fra i 3 ed i 3,75 euro a pasto, ovvero fra i 27 ed i 34 euro mensili, risparmiando circa la metà del ticket.

Eppure finora chiunque ci abbia provato si è scontrato con una serie di difficoltà insormontabili, provenienti sia dal Comune che dalla scuola: il Comune avrebbe dovuto cambiare radicalmente il sistema, la scuola avrebbe dovuto introdurre un meccanismo di controllo più accurato. Insomma, alla fine tutti hanno preferito lasciare le cose come stanno, anche perché la frequenza della scuola dell’Infanzia dura al massimo tre anni e, dunque, fra il tempo che occorre per capire il meccanismo e il tempo che manca per il passaggio alla Primaria, cioè che resta è relativamente poco per condurre efficacemente una battaglia. Ma stavolta sembra diverso. (g.r.)