Frigento

 

 

di Simonetta Ieppariello

Partirà il prossimo tredici settembre dinanzi alla Corte di Asise il processo per Ivano Famiglietti, il giovane di Frigento accusato di aver ucciso a colpi d’ascia i genitori, Maria Covino e Michele Famiglietti. Oggi l’udienza preliminare ed il rinvio a giudizio. Presenti in aula gli avvocati Gerardo Testa, che difende l'imputato, Orietta Ciriello e Giovanni Antonio Terrazzano che rappresentano i fratelli di Ivano, parti civili.

Intanto Ivano trascorre i suoi giorni in silenzio, guidato in un percorso di recupero da una equipe di psichiatri e psicologi nella sua cella di Sant’Angelo dei Lombardi. 

 Gli specialisti stanno cercando di far riaffiorare nella mente del ragazzo i ricordi relativi a quel tragico 12 novembre del 2015, giorno in cui si era accanito sui corpi della mamma e del padre. La mente di Ivano, però, continua a cancellare quelle ore, tra le 7 e le 9 del mattino, in cui era avvenuto il delitto. Li aveva massacrati nel sonno a colpi d’ascia. I cadaveri, occultati in casa, erano stati ritrovati solo 48 ore dopo dai carabinieri della Stazione di Frigento.

In un primo momento si era parlato di un “vizio di mente”, con il giovane  che aveva agito in un raptus di rabbia e follia, senza però escludere del tutto la capacità di intendere e volere.

Un soggetto socialmente pericoloso, in grado però di difendersi e partecipare al suo processo anche se sembra abbia rimosso del tutto le ore in cui è stato commesso il duplice omicidio.

Ricordi, drammi, dolori, violenza: verrà tutto ripercorso nel processo che partirà tra due mesi.