I loro nomi sono stati affissi ripetutamente all'ingresso delle aule del Tribunale. C'erano anche stamattina, ma è stata l'ultima volta. Perchè il giudice Andrea Loffredo, che solo da alcuni mesi ha ereditato un processo scandito da rinvii e dall'assegnazione a più magistrati, non ha potuto che prendere atto del tempo trascorso. Ed ha dichiarato l'intervenuta prescrizione del reato di rissa contestato a venticinque persone – di Sant'Agata dei Goti e Valle di Maddaloni – spedite a giudizio nel novembre 2009.
Difesi dagli avvocati Ettore Marcarelli, Vittorio Giaquinto e Carlo Madonna, gli imputati erano stati chiamati in causa dalle indagini dei carabinieri sulla maxi rissa scoppiata nell'ottobre 2008 alla frazione Bagnoli di Sant'Agata. Teatro di uno 'scontro' scatenato – secondo la ricostruzione degli inquirenti - da questioni di donne. Innescato dalle attenzioni che tre giovani santagatesi avevano rivolto, a Valle di Maddaloni, ad alcune ragazze.
Dal centro casertano, limitrofo alla provincia di Benevento, erano allora partite, alla volta di Sant'Agata, più persone. Obiettivo: chiedere conto di certi comportamenti e del disturbo che sarebbe stato arrecato. Di qui la zuffa, particolarmente violenta, di cui aveva fatto le spese un 21enne sannita, finito in prognosi riservata per i colpi subiti alla testa con una mazza da biliardo. Un gesto per il quale all'epoca era stato fermato un 25enne casertano. Una bruttissima pagina che aveva inevitabilmente creato allarme nell'opinione pubblica, sulla quale, ora, è calata inesorabilmente la scure della prescrizione.
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