C'è il nome di un nuovo indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Michele Tornatore. L’accusa nei suoi confronti è quella di favoreggiamento nei confronti di Francesco Vietri.
M.G le iniziali del 37enne residente nel territorio di Montoro che il dodici maggio scorso è stato ascoltato dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri. Il 37enne avrebbe negato di aver avuto contatti telefonici con Vietri.
Telefonate che sarebbero avvenute sempre nella giornata del delitto o a quelle successive con Francesco Vietri.
L'uomo però non avrebbe nessun ruolo però nel delitto. Differentemente invece da quanto contestato dall’Antimafia e dai militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino agli altri due indagati, perconcorso in omicidio e distruzione di cadavere. I tre indagati sono difesi dagli avvocati Italo Benigni, Raffaele Tecce e Alberico Villani.
Il 37enne è finito nel registro degli indagati con l'accusa di favoreggiamento, aggravato dal metodo mafioso. All'uomo, denunciato in stato di libertà, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli contesta di aver reso false dichiarazioni ai carabinieri che seguono le indagini sul delitto di Michele Tornatore, rinvenuto cadavere il 7 aprile scorso in una località montana tra Contrada e Montoro. Sentito come persona informata sui fatti, avrebbe favorito Francesco Vietri, il 54enne di Montoro accusato del delitto e della distruzione del cadavere, tratto in arresto lo scorso 12 aprile e detenuto presso il carcere di Benevento. In particolare Malafronte avrebbe negato di aver intrattenuto contatti telefonici con il primo iscritto nel registro degli indagati.
Un nome che si aggiunge a quello di Francesco Vietri e Rocco Ravallese, quest'ultimo anch'egli denunciato a piede libero per omicidio e distruzione di cadavere.
Dopo l'uccisione il corpo di Tornatore sarebbe stato sistemato nel bagagliaio della Nissan Almera noleggiata dalla vittima e trasportato in una zona isolata al confine tra i comuni di Contrada e Montoro, dove la vettura fu data alle fiamme. Gli inquirenti rinvennero il corpo carbonizzato di Michele Tornatore, in località Serre, su indicazione di alcuni dipendenti del comune di Contrada intenti ad effettuare dei lavori in zona.