Caposele

Riapre il cantiere della Pavoncelli Bis. Ad annunciarlo il sottosegretario alle infrastrutture Umberto del Basso De Caro insieme al commissario di Governo Roberto Sabatelli in seguito al sopralluogo effettuato dal parlamentare sannita a Caposele. De Caro è stato in Irpinia per visitare due realtà industriali irpine tra le più importanti del Sud come la Altergon che produce farmaci e la famosissima Ferrero nell'area industriale di Porrara. Incontri privati, tra i quali c'è stato però il tempo di andare a visitare le sorgenti del Sele dove ha iniziao l'acquedotto pugliese e dunque il cantiere della mega opera idrica accompagnato dalla consigliera regionale Rosetta D'Amelio, dal sindaco di sant'Angelo, Rosanna Repole e dal vicesindaco di Caposele Donato Cifrodelli . Tra qualche giorno gli operai torneranno a lavoro nel tunnel di adduzione idrica più importante del mezzogiorno. L'opera dal costo di 160 milioni di euro è stata commissariata dal Governo e i lavori furono congelati dopo il ritrovamento di sacche di gas riscontrate nel corso degli scavi. Questo costrinse a rivoluzionare il cronoprogramma in attesa della variante che doveva essere approvata dal Governo. Nel frattempo però gli operai non sono rimasti fermi, giacché sono stati dirottati sul cantiere della centrale idroelettrica, opera collaterale alla galleria di valico che dovrà rivoluzionare l'efficientamento energetico dell'italia del sud. De Caro ha assicurato il rispetto del cronoprogramma. La Pavincelli bis sarà inaugurata a gennaio del 2017, così come previsto. Nessun ritardo dunque, ora si cercherà di recuperare il tempo perduto. Nel frattempo però resta in sospeso l'accordo di programma quadro tra le regioni Molise, Puglia, campania Basilicata e Lazio che devono ancora riunirsi per definire il meccanismo delle compensazioni, passaggio essenziale per le ricadute sul territorio. Sull'accordo di programma il sottosegretario del governo Renzi è stato chiaro: “Chiedete a Caldoro a che punto siamo. Io da capogruppo in Regione l'ho sollecitato diverse volte”. L'Irpinia da' acqua a 1 milione e 300mila persone, le aspettative sono legittime e questo è uno dei punti sui quali De Caro ha insistito, invitando la Regione Campania a fare la sua parte. In queste settimane infatti è stata annunciata la discussione in commissione Ambiente della Regione Campania sullo schema di riordino del servizio idrico che, nella proposta dell'assessore Giovanni Romano, porterà all'istituzione di un unico ente d'ambito regionale. Per De Caro l'Ato unica regionale sull'acqua non è la strada giusta.