Guardia Sanframondi

Dopo anni di esposizioni che lo hanno portato a Montecarlo, Cannes, Parigi, Montreal, New York, Sidney, Carmine Maffei, noto maestro d’arte del Sannio, apre nuovamente le porte del suo atelier al pubblico.

Sabato 24 giugno, dalle ore 20.30, in via Costarella, un evento unico nel suo genere animerà di tele, colori, figure ed emozioni un suggestivo angolo del centro storico di Guardia Sanframondi rendendo vive quelle pietre che conservano con forza la storia del borgo.

Il resoconto è di Ilaria Sebastianelli:

Il Maffei, le cui opere sono state selezionate per un allestimento nel Parlamento Europeo a Bruxelles, presenterà in anteprima le tele che il prossimo 27 novembre saranno in Belgio.

Un regalo prezioso ai suoi conterranei, a coloro che amano l’arte pittorica nonché a tutti i visitatori che vogliono vivere emozioni visive.

«Pietre vive», la galleria- studio che Carmine Maffei ha creato nel cuore dell’antico abitato guardiese, potrebbe rappresentare un’occasione nuova per immergersi in suggestioni cromatiche e soggetti che l’artista ha realizzato nell’ultimo periodo della sua vita. Non solo pennellate di colori, ma precise storie  che ne evocano altre fino a toccare le corde dell’intimità di ognuno.

Titolo della mostra che sarà allestita a Bruxelles è «Noi siamo il nostro tempo»: un’immersione dunque nella nostra contemporaneità, nei fatti accaduti recentemente e che non lasciano indifferenti gli animi degli artisti. E neppure l’anima, molteplice e variopinta del Maffei è rimasta muta dinanzi a tragedie, cronache e tematiche di grande attualità.

«Ma dietro a tali orrori, al di là di ogni dolore umano e tappa difficile dell’esistenza, c’è sempre una possibilità» spiega Maffei indicando uomini con ali spiegate e rivolte verso l’alto che ritornano in varie sue tele. Osservando i dipinti, che scendono dall’alto dell’antro, senza telaio come opere appena finite e lasciate stese ad asciugare, si nota immediatamente la varietà nello stile e nei colori. « Non sembro lo stesso io in ogni quadro, ma sono sempre io nel mio divenire» dichiara Maffei lasciando trapelare il significato dei suoi momenti artistici. Non mera riproduzione di una stessa emozione, ma opere sempre diverse le une dalle altre in base al personale stato interiore dell’autore. E se ciò risulta sicuramente vero, una caratteristica che emerge è un grande e spesso cordone intrecciato che lega alla terra rievocando il bisogno primario di ritorno alle radici.

Durante la serata, l’occhio del visitatore si perderà tra oltre quaranta opere, andando oltre i pannelli, per ritrovarsi nella bellezza dell’arte. Particolarità della serata sarà una tela, l’unica che il maestro commenterà insieme al pubblico, svelandone l’origine e i misteriosi simboli che sicuramente sbalordiranno l’osservatore. Il resto del percorso artistico sarà lasciato completamente ai visitatori che pian piano troveranno le chiavi di lettura per «liberare» quelle storie che raccontano il nostro tempo.

Lo studio di «Pietre vive» per l’occasione si allargherà ad ulteriori spazi espositivi e in strutture comunali di recente restauro. Un’occasione in più per conoscere da vicino un frammento della cittadina guardiese poco abitato ma imbevuto di prezioso senso artistico.