"Senza nulla togliere alla festa patronale, ripristinata dopo 25 anni e che tutti noi telesini abbiamo voluto e sostenuto con gioia, l'ultima “bizzaria” di Carofano merita una riflessione politica." La nota è a firma di Angela Abbamondi del gruppo Telese Riparte.
"Il Comune arranca ed è in ritardo ed in affanno su tutte le scadenze con grave pregiudizio per il corretto funzionamento della macchina amministrativa ed il nostro Sindaco che fa?
Unicamente a fini lavorativi stabilisce, con delibera di giunta, che la festa del Santo Patrono, che da calendario cade il 26 dicembre, cadrà quest'anno il prossimo venerdì 23 giugno ed a partire dall'anno prossimo l'ultimo venerdì sempre di giugno.
Soprassedendo sulla legittimità dell'atto in quanto la decisione non è stata portata in consiglio comunale, la domanda è: cui prodest? Ovvero a chi giova questo provvedimento?
Sicuramente non ai cittadini, dal momento che tutte le attività pubbliche rimarranno ferme ( comune, scuole, ufficio postale, asl etc..) privando i cittadini dei relativi servizi in un giorno infra-settimanale.
Sicuramente non alle attività private, dal momento che in questo caso la scelta è o chiudere, perdendo i relativi incassi, o rimanere aperti, accollandosi però il rischio di non recuperare l'aumento dei costi del personale con gli incassi della giornata.
Del resto, per rendersi conto della stranezza dell'atto basta vedere cosa succede nei comuni limitrofi: il giorno di chiusura delle attività corrisponde sempre e solamente nella data della ricorrenza del Santo Patrono (festa religiosa), qualunque sia il giorno dell'anno. Mentre, in occasione della festa civile le attività ed i servizi restano aperti.
Ancora una volta, quindi, una mossa propagandistica, di nessuna reale utilità ma con ricadute negative sia per i cittadini che per le attività commerciali."
Redazione Bn