Ha nuovamente ammesso le sue responsabilità – l'aveva già fatto un mese fa dopo una perquisizione– rispetto all'ideazione dei due attentati, ma non ha risposto, avvalendosi della facoltà di restarsene in silenzio, alle domande del gip Flavio Cusani e del pm Maria Gabriella Di Lauro relative al ruolo che avrebbe svolto un'amica, e all'identità degli autori della doppia intimidazione. Con la prima sospettata di aver fatto da tramite con coloro che a gennaio, nel giro di otto giorni, avevano prima incendiato a San Leucio del Sannio le auto del marito e dell'amante, e poi fatto esplodere, a Bonea, un ordigno nell'agriturismo della famiglia del coniuge.
Episodi costati gli arresti domiciliari a Laura Laudonio (avvocato Francesco Ceglia), 33 anni, di Bonea, colpita da un'ordinanza di custodia cautelare adottata nell'attività investigativa dei carabinieri sui due 'avvertimenti'. Scatenati dalla voglia della donna di vendicarsi di colui che l'aveva abbandonata per un'altra, e dalla speranza che lui interrompesse la relazione extraconiugale, così come era avvenuto successivamente. Una circostanza, quest'ultima, che ha indotto l'avvocato Ceglia a chiedere per la sua assistita la revoca della misura (contrario il Pm) o, in subordine, l'attenuazione. Nelle prossime ore la decisione del giudice.
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