Bonea

Il marito, nel frattempo, è tornato a casa già da qualche mese. Un dato che non cancella, ovviamente, quanto accaduto in precedenza - i due attentati di cui si è attribuita l'ideazione-, ma che aggiunge tratti di paradossalità alla storia per la quale lei è finita ai domiciliari.

Lei è Laura Laudonio, ha 33 anni ed è di Bonea. Lavora come operaia, sabato comparirà con l'avvocato Francesco Ceglia dinanzi al gip Flavio Cusani, che ne ha ordinato l'arresto nell'indagine del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri sulle intimidazioni di cui erano rimasti vittime il coniuge, la donna con la quale aveva una relazione – ad entrambi erano state incendiate il 6 gennaio, a San Leucio del Sannio, le auto- e la famiglia del primo, con l'esplosione di un ordigno nell'agriturismo di cui è proprietaria a Bonea. Sullo sfondo, la voglia di vendicarsi di chi l'aveva lasciata, e la speranza che interrompesse il rapporto extraconiugale.

Una vicenda ancora non definita completamente. Da una parte la 33enne che, quando era stata interrogata dal Pm a maggio, aveva ammesso le sue responsabilità nell'aver architettato i due episodi, dall'altra la necessità di identificare coloro che li avrebbero materialmente connessi, e di stabilire se davvero abbia fatto da tramite, tra loro e la 33enne, una 41enne della provincia di Caserta – è assistita dall'avvocato Mario Cecere-, anche lei destinataria, come l'altra, di una perquisizione e di un appuntamento con il magistrato inquirente, al quale non aveva però risposto.

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