Cinque anni fa aveva fatto scalpore: un sannita, d'adozione ma fieramente sannita, che sconfiggeva la Lega in un feudo dominato per trent'anni: Albano Sant'Alessandro, paesino in provincia di Bergamo di 8000 abitanti.
E' ceppalonese, Maurizio Donisi: insegna lì, al nord, e ci vive da che era ragazzino, ma è legatissimo al Sannio, ci torna ogni estate a rivedere parenti, amici e luoghi.
Era diventato sindaco di Albano cinque anni fa, sconfiggendo la Lega e gli altri competitor un po' a sorpresa, con una campagna fatta di pochi punti semplici: “Innanzitutto – diceva Donisi cinque anni fa – un po' di meridionalismo: non sono distaccato, parlo con la gente, la ascolto, cerco di trasmettere la mia passione”.
E l'ha fatto di nuovo Donisi, rimpinguando il bottino rispetto a cinque anni fa, sia in termini assoluti che percentuali: “Semplicemente abbiamo lavorato sodo in questi anni – commenta Donisi a Ottopagine – e abbiamo scelto di fare una campagna elettorale basata sullo stile, senza rispondere alle provocazioni e alle insinuazioni di altri, che facevano volantini e altro. E' stata più bella dell'altra volta come vittoria. Perché se ti candidi la prima volta pensi “Ok, vada come vada, ci proviamo”, la ricandidatura è diversa, perché la non elezione significherebbe una bocciatura. E invece è andata benissimo”.
Benissimo anche i dati, che non mentono mai: Albano Sant'Alessandro è il comune più virtuoso della provincia di Bergamo tra quelli tra i 5 e i 10mila abitanti, e al 27esimo posto in assoluto su 1500 comuni lombardi. Tanta roba dunque.
E dopo la festa, con scene probabilmente impensabili per la situazione attuale e per la bergamasca: gli extracomunitari che festeggiavano con i vincitori di “Progetto Albano”, la lista capeggiata di Donisi: “Avevano la mano sul cuore durante i festeggiamenti, scene bellissime. Sono italiani, ed erano alla prima elezione: erano con noi per il motivo più semplice del mondo, da me sono e saranno sempre trattati come persone. Qualcuno è arrivato a dire persino che li abbiamo pagati, semplicemente perché non riuscivano a spiegarsi che questi ragazzi, questi uomini, sono parte integrante del paese, e come tali li ho trattati: parlo con loro come con gli altri cittadini, ascolto loro come gli altri cittadini, stringo la mano a loro come agli altri e sinceramente non vedo come altro dovrei rapportarmi a questi cittadini”.
E in barba alla chiacchiere ci sono i dati: il paese negli ultimi anni è diventato più sicuro, con reati in calo di quasi il 20 per cento: a dimostrazione che l'integrazione è tutt'altro che un concetto buonista e utopico.
E dunque, governerà altri cinque anni Albano Sant'Alessandro il sannita Maurizio Donisi, che saluta anche il concittadino ceppalonese più illustre: “Sì, Mastella è diventato sindaco di Benevento lo scorso anno, l'ho seguito, anche se lui è molto diverso da me: è un personaggio, e viene dalla vecchia scuola. Collaborare con lui a qualche iniziativa? Perché no, sarebbe un piacere”.
Un ultimo pensiero sul Benevento calcio: “Che bella cosa che è accaduta: vedere i giallorossi in serie A mi riempie di gioia. Quando verranno a giocare qui a Bergamo sarò sicuramente allo stadio: sarà un'occasione speciale. Me ne sono accorto anche in questa campagna elettorale: noi sanniti siamo forti”.
Cristiano Vella