Continuano a preoccupare le condizioni del fiume Solofrana. In seguito a recenti prelievi eseguiti dall'Arpac, sono infatti risultati alti valori di mercurio e cromo nelle sue acque, nella confluenza dell’Alveo Comune. E' scattato così immediatamente il provvedimento del sindaco di San Marzano sul Sarno, Cosimo Annunziata, che ha firmato un’ordinanza urgente per vietare l’utilizzo delle acque del fiume per irrigazioni o altri usi, scongiurando un pericolo per la salute dei cittadini.
“È assolutamente vietata qualunque captazione di acqua superficiale per qualunque uso sia esso agricolo che domestico, sia per uso animale, proveniente dal fiume Solofrana (Alveo comune) fino al ripristino della normalità dei valori di mercurio e cromo riscontrati dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania – Dipartimento Provinciale di Salerno, considerata la necessità e l'urgenza di adottare apposite misure precauzionali”, si legge nella nota.
Già nei mesi scorsi la Solofrana aveva preoccupato proprio per le condizioni di inquinamento nelle quali versa, è uno tra i fiumi più inquinati d'Europa. Negli anni passati venne predisposto un progetto di bonifica per la sua depurazione, previsto dal commissario per l'emergenza del Sarno Roberto Iucci. Questo progetto prevedeva la creazione di una rete idrica che raccogliesse le acque provenienti dai vari comuni della zona, riunendole in un grande depuratore. Tutto questo non è bastato però a migliorare le condizioni di questo torrente.
Proseguono intanto senza sosta le segnalazioni dei residenti e degli ambientalisti che da anni denunciano sversamenti conciari nella Solofrana. Aziende che si disferebbero dei liquidi reflui senza depurarli, risparmiando molto denaro, ma pregiudicando seriamente la salute della acque. Generando un effetto domino che coinvolge a sua volta il corso del Sarno, per poi sfociare in mare.
Un'errata depurazione, l'assenza di fognature che generano una situazione che inquina la risorsa idrica e rischia di contaminare anche le falde acquifere del territorio. E ancora, come se non bastasse, cumuli di rifiuti sulle sue sponde, continui allagamenti in zona, una piaga sempre più grave per chi vive in queste terre.
Sara Botte