Ore 7 in punto, lo sparo di un botto, di quelli potenti, le campane a festa, le note della canzone dedicata a Santa Filomena: “Padrona di Mugnano” che si diffondono per il paese, fanno capire che è arrivato il gran giorno, quello atteso tutto l’anno. I mugnanesi gioiscono in questo giorno di festa: è la giornata del Maio. All’alba è stata celebrata la santa messa in onore della Santina. Poi, sul sagrato del santuario, in piazza Umberto I, la benedizione del rettore don Giovanni Braschi. Parte il corteo, guidato dal sindaco Nicola Bianco e dal comitato festa Santa Filomena. Seguono le squadre dei partecipanti al Maio, che si recheranno in montagna, per la consueta giornata all’aria aperta e il classico pic-nic. Nel pomeriggio, il momento clou della manifestazione con la sfilata dei maii, già tagliati e depositati da giorni nel territorio di Mugnano, poco dopo il cimitero di Quadrelle. In piazza Umberto I sarà dunque festa grande questa sera con la ballata dei maii. Come tra l’altro lo è già stato ieri sera con i giochi del folklore: corsa nei sacchi, palo della cuccagna e tiro alla fune. Una festa di gioia e di piazza, che ha visto partecipare insieme grandi e piccini nel segno della devozione per Santa Filomena. Ma anche una festa rivisitata e modificata rispetto al passato per arginare le devianze e le storture. A dettare la linea il sindaco Bianco. «Con l’aiuto del comitato Santa Filomena, siamo riusciti a far passare l’importante messaggio, quello cioè che la festa del Majo non è soltanto manifestazione esasperata del bullismo, ma ritorno al passato, alle tradizioni di una volta, al folklore popolare. I giovani ci hanno ascoltati e ne siamo contenti. Era questa l’unica possibilità per rilanciare l’evento ed evitare che lo stesso potesse perdere attrattività».
Sfila il Majo tra folclore e antiche preghiere per la Santina
Corsa nei sacchi, palo della cuccagna e tiro alla fune. Festa del Majo senza devianze
Redazione Ottopagine