Avellino

E’ notizia di pochi giorni fa che la Commissione Europea Commissariato Generale in data 26.03.2015 ha formulato parere motivato indirizzato alla Repubblica Italiana, ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, sulla procedura di infrazione n. 2014/2059 per la violazione degli articoli 3, 4, 5 e 10 della Direttiva del Consiglio 91/271/CEE, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane. L’articolato parere motivato fa seguito alla lettera di messa in mora del 31.03.2014, con la quale la Commissione ha considerato che l'Italia fosse venuta meno agli obblighi ad essa incombenti derivanti dalla citata direttiva, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, in 878 agglomerati con più di 2.000 abitanti equivalenti. «Le autorità Italiane - precisa Vito Nicola Cicchetti - hanno presentato informazioni su tutti gli agglomerati coperti dalla lettera di messa in mora ed è emerso che, nella provincia di Avellino, il triste primato di non conformità risulta assegnato, ai Comunali di: Altavilla Irpina, Bagnoli Irpino, Bonito, Caposele, Flumeri, Fontanarosa, Gesualdo, Grottaminarda, Lapio, Lioni, Mirabella Eclano, Montecalvo, Montefalcione, Montemiletto Pietradefusi, Roccabascerana, S. Angelo dei Lombardi, Taurasi, Venticano e Vallata. A nulla è servita la circostanza che con nota del 15.04.2014 (INF(2014)108536 datata 6/05/2014), l’Autorità Italiana avesse richiesto proroga di due mesi per dare maggior tempo alle Amministrazioni coinvolte di controdedurre con oggettive argomentazioni alle contestazioni formulate con la lettera di messa in mora. La Commissione Europea ha concesso la proroga richiesta, fino al 31.07.2014 (nota Ares(2014)1477592 del 8/05/2014) ma, tale proroga, non è stata sufficiente affinché le Amministrazioni interessate fornissero gli adeguati e concreti riscontri alle contestazioni formulate, tanto da costringere la stessa Autorità Italiana, prima ancora della Commissione Europea, ad accertare la non conformità».

redazione