Sant'Anastasia

Il sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Gioacchino Alfano, ha partecipato, su invito del sindaco di Sant’Anastasia, Lello Abete, ad una riunione operativa nella sala giunta di palazzo Siano. Da tempo impegnato sulla questione Caserma cercando e vagliando varie ipotesi risolutive, il primo cittadino e il sottosegretario,  precedentemente informato, hanno posto le basi per una soluzione tesa a garantire la permanenza a Sant’Anastasia della stazione dell’Arma dei Carabinieri.

È stato un incontro interlocutorio quello tenutosi in sala giunta e, partendo dalle ipotesi di lavoro già elaborate dal Sindaco, poste anche all'attenzione della prefettura in un recente incontro, il sottosegretario è stato aggiornato sullo stato attuale dei fatti. E cioè che restano ancora valide due opzioni per destinare la caserma dei Carabinieri o nello stabile di via Sodani, sede di un plesso scolastico o presso l'edificio sede attuale di uffici comunali in via Primicerio. Quest'ultimo fu costruito circa 25 anni fa proprio quale sede di una nuova caserma, ma non fu poi utilizzata a tale scopo. La discussione è servita ad entrare di più nel merito dei vari punti a favore dell'una o dell'altra soluzione, del ruolo che l'ente pubblico del demanio potrebbe avere, dei problemi di bilancio del comune, dei vincoli di spesa, delle esigenze dell'Arma.

Il sottosegretario Alfano, al termine della riunione, si è impegnato ad offrire il suo sostegno e la fattiva collaborazione, mediante l'apertura di un tavolo di lavoro che coinvolga anche i vertici del demanio, affinché si risolvano le difficoltà che finora hanno impedito di individuare una sede definitiva per il presidio dell’Arma, alloggiato, come è noto, in uno stabile privato di via Antonio D’Auria, che di qui a breve dovrà lasciare a causa di uno sfratto esecutivo.

«L’impegno del sottosegretario alla Difesa ci conforta – dice il sindaco Abete – e contiamo di avere novità positive entro tempi brevissimi. I cittadini stiano comunque certi che ci stiamo attivando su più fronti per non privare Sant’Anastasia di un presidio che è punto di riferimento per tutti noi e garanzia di controllo del territorio e lotta alla criminalità».