Avellino

 

di Marco Festa

"Non posso aspettare ancora per molto D'Agostino. Se iscrivo la squadra vado avanti da solo. Se invece qualcuno mi dà un aiuto per iscrivere la squadra, partecipa con me alla gestione dell’Avellino Calcio. Chiunque esso sia. Vorrei che fosse irpino, mal che vada qualcuno che viene da fuori, ma importante; molto importante.” Così, non più tardi di questo pomeriggio, Walter Taccone. L’amministratore unico dell’U.S. Avellino, da questo pomeriggio anche unico proprietario dopo aver acquisito il 20 per cento delle quote dell’ex socio di minoranza Michele Gubitosa, aveva illustrato i possibili scenari futuri sul fronte societario. In costante divenire. Come anticipato da Ottopagine.it nella serata di ieri (clicca qui) ci sarebbe un imprenditore laziale in pole position per affiancare lo stesso Taccone: da Latina rimbalzano le voci di un possibile, forte, interessamento alla maggioranza delle quote (tra l’80 e il 90 per cento) dell’ex presidente dei pontini Angelo Ferullo, al vertice del società quaranta giorni da fine dicembre ai primi giorni di febbraio (a maggio inibizione per quattro mesi per irregolarità amministrative, determinata però dalla situazione critica maturata prima del suo arrivo), con interessi nel ramo edile e turistico. In carriera Ferullo ha rivestito anche il ruolo di direttore generale della Lupa Roma. Dismessi i panni di dirigente del Latina, Ferullo ha assistito ad Avellino - Latina lo scorso 18 maggio spiegando: "Sono stato ad Avellino perché sono amico del presidente Taccone. Mi hanno invitato sugli spalti e non sono stato certo seduto vicino a Mancini” a distanza di qualche giorno. Ci sarebbero già stati diversi contatti. Il condizionale resta d’obbligo, ma occhio ai colpi di scena.