Molinara

“Il 14 aprile 1957, dopo una serie di infruttuosi scioperi, alcune centinaia di disoccupati del Fortore, stanchi della loro miseria, decisero di attuare una clamorosa forma di protesta: andare a piedi fino a Roma ad urlare il proprio dolore e la propria disperazione sotto le finestre di Montecitorio.I dimostranti non arrivarono mai a destinazione. Partiti a piccoli gruppi da diversi centri dell’Alto Fortore, furono bloccati dalle forze dell’ordine a 30 km dalla partenza, nei pressi del cimitero di San Marco dei Cavoti. Bloccati, malmenati, arrestati e schedati come delinquenti comuni” (tratto da San Bartolome.info).

A distanza di 60 anni da quel triste epilogo della “Marcia della fame” nel Fortore si parla di sviluppo, di qualcosa di concreto, aiutato anche e soprattuto dalla viabilità.

Solo qualche anno fa la Fortorina rappresentava un'opera incompiuta, un miraggio per quanti ogni giorno erano costretti a percorrere strade malmesse e scomode per raggiungere, da Benevento, i paesi del Fortore. Oggi, invece, grazie al completamento dei primi tratti che dal capoluogo in pochi minuti conducono a San Marco dei Cavoti, i residenti e anche gli imprenditori sono finalmente agevolati grazie all'arteria che presto di arricchirà di un nuovo tratto.

Se ne è parlato questo pomeriggio a Palazzo Ionni, a Molinara. Dove il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso De Caro, con il sindaco Giuseppe Addabbo e il presidente della Provincia, Claudio Ricci, ha partecipato all'incontro pubblico – presenti anche il presidente di Confindustria, Filippo Liverini e altri sindaci del Fortore - dal titolo “La Fortorina”, accesso allo sviluppo economico e sociale delle zone interne, collegamento Zona Industriale di Molinara (PIP) allo svincolo di San Marco dei Cavoti e riqualificazione tratti dell’arteria provinciale per San Giorgio la Molara - Montefalcone in Valfortore. Presente il progettista del nuovo tratto della Fortorina, l'ingegnere dell'Anas Paolo Nardocci che ha illustrato ai tanti cittadini e sindaci della valle presenti il nuovo tracciato. Allo studio anche le bretelle di collegamento che dalla Fortorina dovranno condurre nei paesi limitrofi. Insomma, sviluppo concreto di un territorio troppo spesso abbandonato e dimenticato.