Monteforte Irpino

 

di Simonetta Ieppariello

Gaetano Capone era un irpino emigrato per lavoro. Aveva 60 anni, ma viveva da almeno trenta anni a Savona. Faceva il postino, aveva messo su famiglia tornava a casa per feste comandate e speciali occasioni. Un ritorno a casa salutato con gioia da tutti in paese. Amici e parenti. Fino a sabato notte, quando, dopo una notte in spensierata compagnia di amici in piazza era tornato a casa. Mentre sceso dall’auto di un amico stava attraversando la strada in via Taverna Campanile, la tragedia.

I rilievi chiariranno la dinamica dell’incidente mortale che tra sabato e domenica gli ha stroncato la vita. In paese non si parla d’altro. Monteforte Irpino, la sua comunità intera si stringe intorno ai familiari. Quel tragico impatto lo ha strappato alla vita proprio davanti casa del suo anziano padre.

Tutti intanto invocano interventi di messa in sicurezza immediati per la strada. Troppe croci, vite spezzate, lacrime e schianti scandiscono il percorso lungo quella stretta lingua d’asfalto che collega Avellino, Torrette di Mercogliano con il territorio di Monteforte irpino. Una strada che percorrono in migliaia. Un tragitto che mette in comunicazione il centro con la zona dell’Hinterland avellinese che si è maggiormente espansa per abitazioni e servizi. E poi la questione sicurezza, soprattutto di notte.

L’assessore Katia Renzulli annuncia servizi ad horas con la sistemazione di autovelox, dossi e più luci.

In paese, ascoltando i cittadini, si tratta di un intervento ormai necessario. 

«Siamo vicini alla famiglia Capone - spiega l’assessore Renzulli -. Una cosa è certa: sulla Nazionale si corre troppo. Renderemo quella strada più sicura. Posizioneremo autovelox e ci sarà più luce».

Stamattina Gaetano Capone avrebbe ripreso regolarmente servizio, come faceva da 30 anni. Ad attenderlo avrebbe trovato, come ogni mattina, gli abitanti di Via Corsi e quelli del centro di Savona, dove si era ambientato, diventando uno di loro.  Ha perso la vita dopo essere stato travolto da un'Alfa 167 di colore nero che marciava in direzione Monteforte Irpino. Gaetano Capone, che lascia la moglie Rita (anche lei dipendente di Poste Italiane) ed una figlia. A guidare la vettura c'era un ragazzo del posto che stava riaccompagnando a casa la fidanzata. Sarebbe risultato negati all’alcol test.

Gae, così lo chiamavano tutti. Aveva seguito la finale di Champions League al centro di Monteforte. Un raduno tra compaesani, amici per assistere all'atteso evento calcistico. Poi, il finale del match. La delusione per il risultato della Juventus. Il ritorno a casa. Un amico gli aveva dato uno strappo in auto. Qualche metro ancora da fare a piedi per raggiungere la residenza dell'anziano padre.

Era sceso dall'auto per attraversare. Poi, l'impatto. 

La coppia che era in auto si è fermata subito per prestare i soccorsi. Il ragazzo alla guida sarebbe risultato negativo all'alcol test.