Bonito

Da bambina in casa sentiva parlarne spesso e volentieri tanto che la sua fantasia volava intorno alla figura di quel suo "zio" importante, giurista, poeta, amante della musica e della patria, ma Gianna Capozzi mai avrebbe immaginato che grazie a quell'uomo, Odoardo Ciani  e naturalmente grazie alla sua capacità di scrittrice, un giorno sarebbe stata premiata al Salone Internazionale del Libro di Torino con "La penna d'oro" per il volume "Ciani alla corte dei Savoia. La storia di Caterina di Belp al teatro Balbo di Torino" edito da Arturo Bascetta. Lo stesso premio giunto quest'anno alla V edizione, lo scorso anno è andato ad Oliviero Beha.

Un lungo e certosino lavoro di ricerca nella memoria della famiglia e nelle biblioteche di tutta Italia quello fatto dalla scrittrice di Bonito per ricostruire la personalità e far riemergere dopo 150 anni la poliedrica figura di Ciani i cui scritti sono sempre più rari. Da qui il suo impegno di ripubblicarli, ad oggi ben 8 quelli già usciti nelle librerie. Una collana arricchita da aneddoti e spaccati di vita del Ciani ricostruiti e raccontati dalla penna felice di Gianna Capozzi. Odoardo Ciani  è un personaggio storico che il Comune di Bonito già vanta nell'albo degli uomini illustri ma che va riscoperto, rivalutato e studiato a più largo raggio per i molteplici aspetti della sua vita, al pari delle principali figure storiche che l'Irpinia ha avuto nel secolo scorso.

"E' stato veramente emozionante non solo ricevere il premio, ma anche vedere al Salone Internazionale di Torino così tanti giovani avvicinarsi al libro, alla carta."

Questo è importante, - afferma Gianna Capozzi -. Ciani ha scritto tanto tra il nord e il sud, tra Torino e Napoli, tra la corei dei Savoia e dei Borbone, ha scritto tragedie, romanze, poesie ma anche trattati sul Diritto Universale (da qui il grado di Pretore per decisione del Ministro Guardasigilli, Pasquale Stanislao Mancini, ndr),. sulla Costituzione, non dimentichiamo che in quel periodo ci fu l'unità d'Italia e tanti accadimenti importanti. Ho dovuto faticare però per ritrovare le sue opere. In questo ultimo lavoro mi sono dedicata alla commovente storia di Caterina di Belp (melodramma storico in tre atti del 1872, ndr) una storia intrigante legata tra l'altro al teatro Balbo che nel '43 fu distrutto dai bombardamenti. Per ricostruire questa storia Ciani dovette tirare fuori anche il suo spirito investigativo ed io in ogni libro cerco di ricostruire un pezzo della storia della sua vita oltre che la sua opera.

Adesso sto cominciando a scrivere il romanzo poichè attraverso tutte le ricerche che ho fatto tra Napoli e Torino, attraverso i racconti di mio padre e di mia zia, comincio ad avere un quadro completo della sua personalità che viene fuori man mano dalle sue opere».    

Gianni Vigoroso