Torre Annunziata

«Con l’apertura di questo cantiere un’area industriale dismessa diventerà un attrattore non solo per le città vicine, ma per tutta la regione: attività commerciali, un cinema multisala, una struttura alberghiera, un’arena per eventi e manifestazioni, un grande parcheggio e un’area a verde sono solo alcune delle cose che verranno realizzate qui, dove sorgeva una volta lo stabilimento Tecnotubi». Così il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, questa mattina all’apertura del cantiere del parco urbano nell’area dismessa dell’ex Tecnotubi, che si appresta a trasformarsi in una grande struttura polivalente a disposizione del territorio.  

«Un attrattore che avrà un effetto positivo globale anche sul commercio - ha proseguito Starita -, essendo un volano per la crescita dell’intero territorio. Un’estensione enorme, 200mila metri quadrati di attività che rivoluzioneranno questa zona, oggi abbandonata e degradata. L’apertura di questo cantiere è il risultato di anni di lavoro, di procedure molto complesse che hanno visto il contributo di decine di enti (Regione, Arpac, Asl…) che hanno reso i dovuti pareri,  ma, soprattutto, di un clima positivo che ha consentito ad un imprenditore privato di investire qui in maniera importante. Oggi, senza l’apporto dei privati, è estremamente difficile riuscire davvero a cambiare faccia al nostro territorio».

«E’ come lanciare un sasso in uno stagno – ha detto il presidente della Irgen Re, l’ingegnere Paolo Negri - Si crea un effetto a catena che potrà cambiare i connotati di questa città, allargando i benefici che una rigenerazione urbana di queste dimensioni porterà all’intera area». 

Prevista anche un’importante opera infrastrutturale al servizio della città: l’uscita autostradale di Torre Annunziata est, per la quale sono già in corso i lavori. Il parco sarà completato in due anni.

«Il primo, importante passo, sarà procedere alla bonifica, propedeutica alle opere che saranno qui realizzate – conclude il sindaco – che porteranno ovviamente molti posti di lavoro. A tale proposito voglio però doverosamente aggiungere che per godere di queste possibilità occupazionali bisognerà aspettare qualche tempo; pertanto, chi oggi promette posti di lavoro facendo leva sul bisogno è assolutamente in malafede, e va sbugiardato».