di Simonetta Ieppariello
Stamattina avrebbe ripreso regolarmente servizio, come faceva da 30 anni. A Savona. Nelle Poste Italiane. Ad attenderlo avrebbe trovato, come ogni mattina, gli abitanti di Via Corsi e quelli del centro di Savona, dove si era ambientato, diventando uno di loro. Invece, per una di quelle incomprensibili fatalità che il destino riserva Gaetano Capone è stato travolto e ucciso in strada, nel suo paese natio. Monteforte Irpino, da cui era partito 30 anni prima per lavoro. Falciato, travolto ucciso a 60 anni davanti casa di suo padre in una calda notte di giugno. Il suo corpo a terra sull'asfalto metri dopo il punto esatto dell'impatto.
Notte di sangue a Monteforte Irpino, dove un uomo di 60 anni, Gaetano Capone, originario del paese irpino ma residente da circa 30 anni a Savona dove era impiegato come postino, ha perso la vita dopo essere stato travolto da un'Alfa 167 di colore nero che marciava in direzione Monteforte Irpino. Gaetano Capone, che lascia la moglie Rita (anche lei dipendente di Poste Italiane) ed una figlia
A guidare la vettura c'era un ragazzo del posto che stava riaccompagnando a casa la fidanzata. In paese tutti gli volevano bene. Gae, così lo chiamavano tutti. Aveva seguito la finale di Champions League al centro di Monteforte. Un raduno tra compaesani, amici per assistere all'atteso evento calcistico. Poi, il finale del match. La delusione per il risultato della Juventus.
Si stava ritirando a casa di suo padre, in Via Taverna Campanile. Un amico gli aveva dato uno strappo in auto. Qualche metro ancora da fare a piedi per raggiungere la residenza dell'anziano padre.
Insomma, sceso dall'auto per attraversare. Poi, l'impatto. Forse, la scarsa visibilità dovuta all'ora. Chissà. La dinamica è da accertare. Tempestivi i soccorsi, Concitate le manovre salva vita dei sanitari che hanno fatto di tutto per salvarlo.
La coppia che era in auto si è fermata subito per prestare i soccorsi. Il ragazzo alla guida sarebbe risultato negativo all'alcol test. In tanti si sono catapultati sul posto. Tra i primi Costantino Giordano, legato alla vittima da un'amicizia di vecchia data.