Nola

Per trasferirla al pronto soccorso sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, arrivati a casa sua con una barella speciale, di quelle utilizzate per i soccorsi alpini. Una volta giunta all’ospedale di Nola, ci sono volute ben 12 persone per poterla sollevare. E’ il calvario vissuto da Adele Pizza, la donna di Somma Vesuviana, ostaggio del suo stesso corpo. Pesa 350 chili ed ha 61 anni.

Ogni attività, in quelle condizioni, diventa un dramma. Che però, finalmente, si è trasformata in una storia a lieto fine. Arrivando al “Santa Maria della Pietà”, in quello stesso ospedale balzato alle cronache per i pazienti stesi in terra al pronto soccorso, Adele è stata salvata. I medici del nosocomio nolano le hanno allungato la vita. Sia stabilizzandola da un punto di vista prettamente sanitaria, sia attivandosi affinché nel giro di pochissime ore arrivassero le attrezzature per un’adeguata assistenza. Solo 24 ore, per la verità. Il tempo per acquistare, direttamente da Padova, un letto per pazienti bariatrici costato 12 mila euro.

«Quando abbiamo capito che era difficile trovare disponibilità in altri ospedali campani, ci siamo dati da fare per mettere la signora in condizioni logisticamente più sicure – racconta il dottor Andreo De Stefano, Direttore Sanitario del “Santa Maria della Pietà” – Siamo stati in un certo senso anche fortunati. Poiché abbiamo in corso delle procedure per l’allestimento delle nuove sale operatorie, grazie al parere positivo del nostro manager Antonietta Costantini, abbiamo provveduto ad acquistare il nuovo letto. Certo, il problema resta. Abbiamo avuto ed abbiamo difficoltà a trasferire la paziente presso centri attrezzati. Purtroppo, in Campania non ve ne sono. E posti in altri ospedali neanche. Sarebbe opportuno dotare almeno ogni provincia di un presidio per pazienti bariatrici».

Le condizioni di salute di Adele stanno ora pian piano migliorando. Quando è arrivata a Nola non respirava bene ed è stato necessario curarla con un ventilatore. Al massimo lunedì, potrebbe anche lasciare il reparto d’urgenza dove in queste ore medici ed infermieri si sono presi cura di lei. Dovrebbe essere una bella notizia ma non è così. Adele ha bisogno di un programma terapeutico e di cure specifiche che solo in un centro specializzato per pazienti bariatrici possono darle.

Ecco il drammatico appello della figlia, Marianna Cirillo. «Ringrazio i medici e gli infermieri dell’ospedale di Nola, hanno salvato la vita a mia madre. Adesso, però, deve uscire un posto in una struttura specializzata perché il percorso è lungo ed io non posso riportarla a casa in queste condizioni. Se a scendere ci sono voluti 20 pompieri, per riportarla a Somma servirebbe l’esercito. Portarla a casa, inoltre, significherebbe ammazzarla».