Capaccio

Cosa c’entra la “pittura di azione” con il rituale funerario antico a Paestum e la pittura funeraria di IV secolo a.C.? Sembrerebbe nulla, invece è questo il titolo della mostra “action painting rito & arte nelle tombe dipinte di Paestum”, a cura di Marino Niola e Gabriel Zuchtriegel.

"La mostra Action Painting restituisce l'oggetto d'arte al suo flusso dinamico. All'insieme delle esperienze, gesti, azioni, intenzioni, emozioni, rappresentazioni che sono alla base di quel che noi chiamiamo opera. - commenta Marino Niola - E che non può essere isolata dal processo vitale della sua genesi, che è un processo per definizione non-finito. Il che è ancor più vero quando siamo di fronte a un rituale, cioè a una forma di arte in movimento, un teatro sociale in continua trasformazione un living theater di cui l'immagine, il dipinto sono solo una sequenza parziale. L'accostamento di action e di painting vuole invece estendere lo spazio dell'opera fino a far entrare anche noi nella catena di quei simboli, significati, sentimenti, accadimenti trasformando il nostro stesso ruolo. Da semplici spettatori, o visitatori, a interpreti e coautori. Nello stesso tempo dentro e fuori la rappresentazione, intesa come trama vivente della storia".

“Il Parco Archeologico di Paestum – afferma Gabriel Zuchtriegel, curatore con Marino Niola della mostra e del catalogo, - conferma così il suo corso verso una sempre maggiore collaborazione con la ricerca italiana e internazionale, in continuità con l’operato degli ultimi decenni. Hanno contribuito, oltre alla Soprintendenza di Salerno e l’Università Suor Orsola Benincasa, studiosi e laboratori dalle Università di Lecce, Cambridge, Melbourne, Bologna, dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi, del Centro Jean Bérard di Napoli…e non posso non citare con orgoglio la collaborazione di un grande archeologo e maestro come Mario Torelli, che nel catalogo si interroga sul fenomeno delle tombe dipinte”.

Redazione Salerno