Pagani

E' ai domiciliari il 38enne di Pagani Vincenzo Cascetta, per il giudice non aveva intenzione di uccidere Pietro Campitelli, il 45enne ferito da due colpi di pistola all'altezza dell'inguine, dopo un violento litigio. Cascetta ha riferito nell’interrogatorio al gip Scermino di un “traffico di sostanze dopanti”, sarebbe questa una delle motivazioni della sparatoria di domenica scorsa. Dopo una prima ricostruzione dei fatti il 38enne non è più accusato di tentato omicidio ma di lesioni volontarie.

I video di sorveglianza della zona hanno ripreso Cascetta arrivare armato presso il bar Fidemia di Pagani, in via Marconi. Qui ha incontrato il suo ex trainer, che era in compagnia di Campitelli. I due avrebbero avuto screzi da mesi. Cascetta e il suo ex allenatore avrebbero discusso per una decina di minuti, per poi entrare nel bar. Qui il litigio sarebbe degenerato, a questo punto Cascetta sarebbe uscito dal bar, Campitelli lo avrebbe poi assalito con violenza.

Il 38enne quindi per sfuggire all'aggressione avrebbe estratto la sua calibro 38, sparandolo per due volte. I legali hanno dimostrato come il 38enne non volesse uccidere Pietro Campitelli ma solo bloccarlo. “Mi ero allenato con un trainer in palestra, la persona insieme a Campitelli nel bar, domenica scorsa, che mi aveva dato prodotti dopanti. Quando gli dissi di voler interrompere gli allenamenti, mi minacciò per paura che rivelassi del traffico di anabolizzanti. Per questo Campitelli mi aveva assalito”, questa la versione resa da Cascetta.

Constata dal gip dunque la non volontà di uccidere dato che c’era una distanza ravvicinata tra i due e la pistola è stata puntata verso il basso. Intanto la procura dovrà ora indagare anche sul possibile traffico di sostanze anabolizzanti.

Redazione Salerno