“Mi turba enormemente sapere che la Provincia, con l'approvazione del nuovo studio di fattibilità, ha di fatto determinato un ulteriore slittamento nell'avvio dei lavori. Sono amareggiata, ho illuso i miei concittadini che a maggio sarebbe partito il progetto per il risanamento della frana e invece ancora una volta bisognerà mettersi in attesa. E a farne le spese - manco a dirlo - saranno sempre e solo i cittadini ”.
Il virgolettato è di Filomena Laudato, sindaco di Arpaise, che rispetto alle ultime novità che riguardano i lavori sul tratto della strada provinciale Ciardelli compromesso dalla frana, esprime notevoli perplessità e si dice oltremodo stupita “per una politica inefficace che crede di poter ancora giustificare i ritardi con le lungaggini burocratiche”.
Non le manda a dire il primo cittadino di Arpaise, sorpresa da questo ulteriore coup de theatre con cui la Provincia ha nei fatti rinunciato ai precedenti 3 milioni di euro stanziati dalla Regione invitando l'ente ad individuare una nuova fonte di finanziamento*.
“La questione vera – osserva Laudato – è che in questo rimpallo di responsabilità tra la Provincia e la Regione prima, e la Provincia e la burocrazia ora, a rimetterci sono i cittadini.
La precedente amministrazione sosteneva che la responsabilità dei ritardi fosse da ascrivere alla Regione, rea di non concedere finanziamenti. Ora che Palazzo Santa Lucia aveva provveduto a stanziare dei fondi, è la Provincia a cambiare di nuovo le carte in gioco.
Con l'insediamento di questa nuova gestione - spiega Laudato - mi ero illusa. Ricci mi aveva garantito che la risoluzione di questa problematica costituisse una priorità per il suo mandato.
In realtà non è stato così. Sono trascorsi cinque mesi dall'insediamento della nuova gestione e in tutto questo tempo non si è stati capaci di produrre un progetto eseguibile nei tempi richiesti dall'accelerazione della spesa. Sono sbalordita. In un piccolo comune come Arpaise, con un ufficio tecnico costituito da una sola unità, siamo riusciti a mettere in cantiere un lavoro da 5 milioni di euro, con due gare già effettuate e altre due da eseguire. Possibile che la Provincia, con tutti i tecnici interni e i tanti professionisti esterni che eventualmente possono contribuire alla definizione di una progettualità debba ancora rinviare i lavori? Non so che dire, sono amareggiata e stupita. Ricci mi ha deluso”.
* (Nella delibera licenziata dal presidente della Provincia, Claudio Ricci, si legge che si trasmette: “alla Regione Campania, per la presa d'atto, il provvedimento di approvazione ed il nuovo studio di fattibilità, con esplicita richiesta di valutare una diversa fonte di finanziamento, in considerazione che i tempi necessari per la elaborazione delle successive fasi progettuali, per i connessi procedimenti, per l'espletamento della procedura di gara ai fini dell'affidamento dei lavori e quelli necessari per la loro esecuzione, non sono compatibili con il termine di scadenza del 31 dicembre 2015 fissato per la completa ultimazione del progetto” Deliberazione del presidente n. 67 del 14 aprile 2015).
Marianna D'Alessio