Il giudice delle indagini preliminari Stefano Berni Canani ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura sull’inchiesta su “Casa di Valeria”, l’immobile confiscato alla camorra e gestito dal comune di Salerno come centro polifunzionale per minori, senza modificare l'intitolazione alla moglie del boss Raffaele Viviani. Si chiude un'indagine partita dalla relazione della presidente della Corte d’appello Iside Russo.
Il sostituto procuratore Rocco Alfano aveva acquisito gli atti della procedura di affidamento e ipotizzato i reati di abuso d’ufficio e turbativa d’asta, iscrivendo al registro degli indagati l’assessore alle politiche sociali Nino Savastano, i dirigenti comunali Tommaso Esposito e Rosario Caliulo, che si sono succeduti alla guida del settore Politiche sociali nel corso della procedura di gara, e il presidente dell’associazione che si era aggiudicata la gestione dell’immobile, Archimede Fasano.
Soddisfatto Savastano: “Fugato definitivamente ogni dubbio sul mio operato da amministratore della città e di uomo fedele alle istituzioni”.
Redazione Salerno