Castellammare di Stabia

Il suo appello è stato accolto. Applausi e commozione nel centro storico di Castellammare di Stabia quando Don Antonio Cioffi ha riavuto fra le mani il Bambino Gesù trafugato un mese fa dalla chiesa. La statuetta del 700 è stata recuperata infatti dalla Polizia che l'ha riconsegnata al sacerdote e alla sua comunità religiosa.

A sottrarla dal luogo di culto, nella notte tra il 22 e il 23 aprile scorsi, un uomo di 42 anni che l’ha tenuta nascosta per una trentina di giorni sempre a Castellammare. L'uomo, che è stato denunciato, aveva agito su commissione. In altre parole, c’era già chi sapeva come guadagnare dal riciclaggio della statua nel mercato illegale delle opere sacre rubate. Ma gli agenti del commissariato di Polizia di Castellammare, guidato dal dirigente Paolo Esposito, sono arrivati prima che la statua arrivasse nelle mani di qualche collezionista senza scrupoli. Ed ora nel quartiere è festa grande. Così come ci è stato testimoniato dal rettore della Chiesa del Gesù. «Non ho parole per definire l’emozione che ci ha riempito il cuore – Purtroppo, quando gli agenti ci hanno riportato il Bambinello, era passato mezzogiorno per cui poche persone si trovavano in Chiesa in quel momento. Ecco perché stiamo pensando di organizzare un grande momento di festa al quale invitare le forze dell’ordine che in eterno ringrazieremo».

Quello alla Chiesa del Gesù non è l'unico furto di opere sacre avvenuto sul litorale stabiese. Approfondite indagini sono tuttora in corso. Gli inquirenti ipotizzano l'esistenza di un vero e proprio "sistema". Al riguardo, don Antonio Cioffi parla di emergenza educativa. «Capisco il messaggio che si intende far passare – afferma il parroco – Purtroppo, al cospetto di chi intraprende strade così in discesa, che conducono persino a rubare in chiesa per lucrare, non ci sono telecamere e sistemi di videosorveglianza che tengono. La prevenzione non deve essere elettronico, ma fatta di parole che arrivino al cuore della gente. Bisogno tornare ad educare. Occorre parlare ai giovani».