Giugliano in Campania

 

di Siep

Giovedì rosso sangue. Tre morti ammazzati in meno di dodici ore e Napoli e provincia piombano nel terrore. Di nuovo, dopo settimane di calma apparente.

Da Afragola a Giugliano, passando per Napoli, il filo rosso sangue lega gli equilibri della mala.

Ieri pomeriggio in pieno centro a Giugliano all'interno del bar tabacchi a due passi dal Municipio e dalla chiesa dell'Annunziata, sono stati trucidati mentre giocavano alle slot padre e figlio: Vincenzo Staterini, 50 anni, e suo il figlio Emanuele, non ancora 30enne, due pregiudicati per associazione a delinquere, rapina, ricettazione e truffa. 

Ma il commando dei killer che hanno freddato i due Staterini è partito da Napoli. Dalla Sanità, da cui si erano trasferiti dieci anni prima.

I due erano legati da rapporti familiari con il boss della Sanità Patrizio Vastarella: la sorella di Vincenzo Staterini ha infatti sposato Patrizio, sorvegliato speciale, che sfuggì miracolosamente alla morte nella strage in via Fontanelle. 

Ma come ore prima, le pistole avevano già sparato e ucciso. 

E’ stato trucidato in auto Salvatore Caputo, ad Afragola, mentre andava al lavoro. E' stato ucciso a colpi di arma da fuoco.

Lui, qualche piccolo precedente per abusi edilizi, null'altro.

Ma tuttavia, da alcune informative riservate, il suo nome veniva accostato ad alcuni personaggi legati al più potente dei clan di camorra della zona. Quello dei Moccia. 

Caputo è stato freddato dal commando di killer mentre era in auto e ucciso con dodici colpi.  E’ morto sul colpo, raggiunto al torace e al viso.

Ora non si esclude alcuna pista, compresa quella che porta a una vicenda privata, ma la dinamica parla di una esecuzione in stile tipicamente camorristico. Ipotesi. Tutte da valutare.