Terzigno

«Vivo da 30 anni in questa zona. Qua si è sempre scaricato immondizia. Oggi la situazione si è fatta ancora più drammatica con gli sversamenti di rifiuti tessili. Fate qualcosa». Sono le parole di un cittadino di Terzigno che incontriamo all'inbocco di Cava Ranieri. Si fa avanti non appena scendiamo dall'auto. Siamo in compagnia del sindaco della cittadina vesuviana, Francesco Ranieri. Capisce subito che siamo lì per un'intervista. Lo intuisce già prima che tiriamo fuori dalla sacca telecamera e microfono. E, senza perdersi d'animo, dà consigli al primo cittadino. Lo fa con estrema schiettezza. I due si conoscono. «Francè, so che stai lavorando bene. Se vuoi che questà comunità non si scordi più di te, risolvi una volta e per tutta la piaga della munnezza».

Francesco Ranieri, effettivamente, ci sta provando. Le difficoltà sono enormi. Deve combattere ogni giorno contro un "sistema". Cittadini che, in assenza di lavoro, per poche decine di euro aiutano gli opifici tessili della zona, in particolare quelli gestiti dalla comunità cinese, a sversare nottetempo i sacchi neri contenenti scarti e ritagli di lavorazione. Percorrendo le campagne di Terzigno, difficile trovare un angolo dove non ve ne siano. Il sindaco deve combattere anche con la mentalità perversa dei suoi stessi concittadini che, accettando quelle commissioni, finiscono per ammazzare se stessi, i propri figli e i figli dei propri figli. Non è certo un caso se gli addetti ai lavori definiscono l'area vesuviana come l'altra Terra dei Fuochi.

Francesco Ranieri lo sa bene. Ed è per questo che, da sindaco, prova a smuovere le Istituzioni. «Ho notato che quando mi reco in Regione o in Prefettura cominciano a temermi», ammette confidenzialmente in auto mentre dal Comune ci portiamo a Cava Ranieri. «Non mi fermo, vado avanti imperterrito fin quando non sarà bonificato l'ultimo metro di terra ricoperto dai rifiuti».

Ma veniamo all'antefatto. Siamo stati a Terzigno perché, per il sindaco e la sua Amministrazione, quella di oggi era una giornata cruciale. Dopo anni di silenzio, la Sogesid - società ministeriale specializzata in interventi operativi che vanno dalle bonifiche alla riqualificazione ambientale, dal supporto nel trattamento dei rifiuti urbani e speciali ai sistemi di monitoraggio e recupero differenziato di materia ed energia, dalla gestione delle risorse idriche alla tutela delle acque marine - ha finanziato la bonifica del territorio terzignese.

E' stata siglata, questa mattina in Municipio, la convenzione con Sogesid per l'avvio delle attività di rimozione dei rifiuti dalle periferie della cittadina vesuviana. «Sono emozionato - afferma il sindaco Ranieri - Fiducioso soprattutto che questo scempio andrà via. Ci vorranno almeno un paio di mesi. Toccherà adesso a noi, insieme ai cittadini e alle forze dell'ordine, di non far più deturpare questo territorio che ritengo meraviglioso. Proprio alle mie spalle c'è Cava Ranieri, che conserva ancora i reperti archeologici di antiche ville romane. Dopo la bonifica dobbiamo promuoverne la valorizzazione».

Oltre agli interventi di rimozione dei rifiuti, Terzigno si prepara a vivere una nuova stagione di prevenzione, grazie all'installazione di un nuovo sistema di videosorveglianza cittadina che dovrà monitorare l'intero territorio. «Puntiamo così a sconfiggere una piaga sociale che da anni sta distruggendo la nostra comunità. Certo, non è semplice. Ma credo che, unendo le forze, tutto è possibile»