di Pierluigi Melillo
Chianche è un minuscolo borgo medievale, arroccato sulle colline che disegnano il confine tra l'Irpinia e il Sannio: anche qui si andrà al voto l'11 giugno per eleggere il sindaco ed è già iniziata la battaglia per accaparrarsi i voti.
Una manciata di consensi, per la verità, visto che gli elettori sono poco più di 400, una comunità che non riuscirebbe neppure a riempire un teatro di periferia. Eppure in campo ci sono la bellezza di quattro liste, con altrettanti aspiranti alla carica di sindaco. Un record per niente invidiabile. E non c'entra per niente la frammentazione del quadro politico, la crisi dei partiti e così via. Analisi fuorvianti. Ma allora perché il comune più piccolo della Campania tra gli 89 municipi al voto si è spaccata addirittura in quattro parti?
Sullo sfondo c'è la battaglia per il biodigestore, impianto per la lavorazione dell'umido, che dovrebbe sorgere in contrada Pianelle, “indispensabile per chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia”, dicono quanti appoggiano la manifestazione d'interesse formulata dal sindaco uscente, Carlo Grillo.
Per contrastare questo progetto, che a detta del primo cittadino porterebbe solo vantaggi alla comunità locale in termini di finanziamenti e di risparmio sulla tassa dei rifiuti, è nata una lista “No al biodigestore”, che presenta come candidato sindaco Sabino Morano, coordinatore dell'associazione “Primavera irpinia”, il quale non ha nessuna intenzione di chiedere i voti per farsi eleggere sindaco. No, lui chiede solo il voto per dire no al “mostro”, che a suo giudizio devasterebbe le colline di vitigni che producono il pregiato Greco di Tufo docg. “Il sindaco ha sbagliato a non condividere questa sua scelta con il territorio, con la gente. Per questo noi speriamo di impedire la realizzazione di un progetto dannoso per quest'area”. L'impianto dovrebbe sorgere all'altezza dello Stretto di Barba dove in passato – racconta la leggenda – si riunivano le streghe beneventane. Chi vuole, invece, i voti per guidare il Municipio è Maurilio Calandro, che ha il sostegno in lista dell'imprenditore Corrado Cecere, uno dei maggiori esponenti del movimento che contrasta la creazione del biodigestore. Non è un caso che anche Morano lo sostiene, seppure sotto traccia.
Ma cos'è un biodigestore?
I biodigestori smaltiscono i rifiuti, riducono le emissioni di gas serra in atmosfera e contemporaneamente creano energia termica ed elettrica. Si tratta di impianti in cui vengono trattati, attraverso un processo di compostaggio che avviene per via anaerobica (cioè in assenza di ossigeno), i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli.
Come funzionano. Il processo, che prende il nome di digestione anaerobica (DA) si svolge in reattori chiusi (i digestori): i rifiuti vengono “digeriti” e miscelati con dei batteri; il compost così ottenuto in un secondo momento viene trasformato in biogas. Dal compost ricavato dal processo si ottiene infatti metano che poi unito all’anidride carbonica (ottenuta sempre nel processo di compostaggio) genera biogas che può essere infine trasformato in energia termica oppure in energia elettrica se immesso in motori azionanti gruppi elettrogeni.
La quarta lista per la sfida elettorale di Chianche è come si suol dire una compagine “civetta”, lanciata nella mischia dal sindaco uscente Grillo con il candidato sindaco Michele Donnarumma. Tra calcoli e polemiche si andrà alle urne in un clima di veleni. Il verdetto finale rischia davvero di essere deciso da un pugno di voti.