Atripalda

 

di Simonetta Ieppariello

 

L'assenza dei partiti tradizionali non è più una sorpresa, a maggior ragione se si parla di Comuni dove non si prevede neppure il ballottaggio. Dei 550 comuni della Campania appena 88 sono alle prese con le prossime amministrative. Una partita piccola nei numeri significativa nella sostanza. La proporzioni è quella del 20 per cento, ma abbastanza per inattese alleanze e clamorose scissioni, in seno a partiti grandi come quello dei Dem.

Una cosa è certa: lo scontro vero è quello tra i due Big della bella Campania il Governatore Enzo De Luca e il sindaco di Napoli, principe degli aracioni de Magistris, impegnati rispettivamente a sostenere i candidati del Pd e a radicare il movimento DemA fuori dai confini di Napoli.

Proprio gli arancioni segnano la vera novità. Andranno anche fuori regione con liste e candidato primo cittadino tra Taranto e a Carrara. Si parte da zero in molti comuni commissariati: Arzano, Bacoli, Melito, Pompei, Portici, Somma Vesuviana, Tufino.

Nel caso di Arzano il sospetto era quello delle infiltrazioni criminali.

Una cosa è certo meno partiti e florilegio di civiche. In tutti i comuni esplode il fenomeno civiche.
Un fenomeno che riguarda tutti i partiti e i movimenti. Nessuno escluso. Per questo l'11 giugno si presenteranno avvolti da una trapunta di liste civiche che possa cucire loro addosso la leggerezza mutevole e liquida di associazioni, circoli, comitati che un partito con il suo esercizio di congressi, segretari e sezioni non può offrire. 
Sfida tutta da seguire quela Josi Gerardo Della Ragione, il blogger grillino sfiduciato ci riprova, forte anche dell'appoggio di de Magistris, mentre a Portici spera di tornare a indossare la fascia tricolore il senatore del Pd Vincenzo Cuomo. In alcuni comuni ci sono i passaggi. In Irpinia il Pd vede scene nuove: è successo ad Atripalda dove i democrat non sono riusciti a presentare la lista. Troppi in contrasti interni.

Diciassette Comuni al voto l'11 giugno per le elezioni amministrative in provincia di Caserta, ma solo due al di sopra dei 15mila abitanti, Maddaloni e Mondragone. Tenta la rielezione il presidente facente funzioni della Provincia Silvio Lavornia in un piccolo comune, al centro delle cronache per l'emergenza scuole e l'incubo chiusura.
Non c'è pace neanche a Chianche dove si teme il biodigestore.Così, nonostante sia il comune più piccolo con meno votanti della Campania, ci sono ben quattro schieramenti e molti dei 581 abitanti hanno deciso di candidarsi.

A Sassinoro, paesino di meno di mille anime, è spuntata una lista di soli molisani, quasi tutti esponenti delle forze dell'ordine, a partire dal candidato sindaco Pasqualino Florio, agente di polizia.