Ginestra degli Schiavoni

Ginestra degli Schiavoni ha ospitato l'importante evento organizzato dall'Ordine professionale degli Architetti di Benevento, Foggia, Avellino e Campobasso con il patrocinio del Comune.

Sono intervenuti: per gli Ordini degli Architetti i presidenti Michele Orsillo (dell'Ordine di Benevento) e Gaetano Centra (dell'Ordine di Foggia); i sindaci Zaccaria Spina (Ginestra degli Schiavoni), Donatella Martino (Greci) e Noè Andreano (Casalvecchio di Puglia); il dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo “O. Fragnito” di S. Giorgio la Molara, Salvatore Rampone; l'arch. arbereshe Atanasio Pizzi; l'arch. albanese Skender Luzati.

“Albanesi nel mezzogiorno la rotta arbereshe di Ginestra degli Schiavoni” il tema del convegno, accompagnato dalla mostra dal titolo “Idromeno per il ritratto architettonico di Scutari d'albania urbanistica ed Architettura durante il rinascimento e l'indipendenza dell'Albania” di Luzati.

Hanno ascoltato con grande interesse le relazioni i tantissimi architetti intervenuti al convegno (ai quali sono stati attribuiti crediti formativi professionali).

I sindaci Spina, Martino ed Andreano hanno introdotto i lavori esprimendo vicinanza istituzionale alle tematiche dell'evento.

Negli interventi dei due Sindaci dei Comuni arbereshe doc, Greci e Casalvecchio di Puglia, non sono mancati termini in lingua arbereshe, a testimonianza che ancora oggi nelle proprie comunità è ben radicato l'albanese antico.

“Emerge – ha affermato il sindaco Spina – che già esiste una rete di comuni Arbereshe che va continuamente supportata e rafforzata ed ora in avanti anche Ginestra degli Schiavoni entrerà in questo circuito Arbereshe”. 

Il dirigente Rampone ha sottolineato che “la scuola è attentissima a seguire questa tematica ed è pronta ad interagire ed intercettarne le potenzialità in ambito culturale ed educativo”.

Il presidente Orsillo ha ricordato che l’Ordine degli Architetti PPC territoriale di Benevento ha sottoscritto nel novembre 2015 un Protocollo di Accordo (Memorandum of Understanding) con il Vice Ministro dello Sviluppo Urbano del Governo Albanese ed il Presidente dell’Associazione degli Architetti d’Albania. Protocollo al quale è seguita come prima manifestazione la Mostra “Idromeno per il ritratto architettonico di Scutari d’Albania – Urbanistica ed Architettura durante il rinascimento e l’indipendenza dell’Albania”, tenutasi a Napoli, prima ancora che a Ginestra degli Schiavoni, in occasione della Mostra Arkeda 2016.

I presidenti Orsillo e Centra hanno rimarcato l'attenzione degli Ordini degli Architetti alla rete Arbereshe.

Centra si è anche detto contentissimo di interagire e stringere solidi rapporti istituzionali con il Comune di Ginestra degli Schiavoni.

Il sindaco Spina ha accolto con piacere le parole di Centra, affermando che “già la sua presenza era indicativa di attenzione verso i nostri territori”. Poi ha detto: “La collaborazione con l'Ordine degli Architetti si potrebbe allargare all'Area Vasta del Fortore e Paesi limitrofi che intende aprirsi in un discorso di interregionalità con Puglia e Molise. Sicuramente potrebbe essere, fra gli altri, un gancio molto importante”.

L'architetto Luzati ha illustrato la sua Mostra soffermandosi sull'artista albanese Idromeno ed illustrando l'Architettura durante il rinascimento e l'indipendenza dell'Albania trovando similitudini con tipologie architettoniche italiane.

L'architetto Pizzi, supportandosi con slide molto esaustive, ha tenuto una lunga ed esaustiva relazione su “Storia, tutela e conservazione dei centri arbereshe”. Si è soffermato sulla normativa italiana ed europea che, a tutela delle popolazioni minoritarie e quindi anche di quelle della Regione storica Arbëreshë, favorisce ed incentiva la salvaguardia e la difesa delle identità e delle diversità culturali. Ha analizzato dal punto di vista storico l'epoca degli albanesi, la loro migrazione nell'Italia Meridionale e gli stanziamenti, anche in rapporto alle assi viarie tra cui la Via Appia, la Via Francigena e la Via Traiana. Ha detto che “esistono circa 120 Comuni Italiani arbereshe, che sono uniti dallo stesso denominatore storico che accomuna 16 macroaree (sono nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia)” e si è soffermato in particolare sulla nostra area. Ha analizzato tutte le analogie di insediamento degli albanesi nei vari centri, elencando quelli dove queste peculiarità sono rimaste più integre (è il caso di Greci e di Casalvecchio di Puglia) e quei comuni dove invece si è perso un po' di più (tra questi Ginestra degli Schiavoni) “pur rimanendo in queste cittadine – secondo lui – evidenti tracce arbereshe”. Ne ha valutato le cause ed i motivi.

“Dall'evento è emerso – ha commentato a margine Spina – uno spaccato di cultura albanese, con l'interfaccia di quella italiana. Dagli atti del convegno noi prendiamo una consapevolezza maggiore ed anche con il supporto degli Ordini degli Architetti cercheremo di trarne spunti materiali per fare sinergia e rete con gli altri comuni Arbereshe, e soprattutto con Greci e Casalvecchio di Puglia, ritenendo questa tematica una potenzialità di valenza storico-culturale, ma anche uno dei ganci su cui fondare sviluppo e promozione dei territori”.

Redazione Bn