Marano di Napoli

 

di Simonetta Ieppariello

E' stato trovato a pancia in giù, in una pozza di sangue, dietro al bancone del suo negozio. Salvatore Gala, 43 anni, è stato ucciso a colpi di pistola nella sua gioielleria di Marano, provincia di Napoli. La cassaforte è stata trovata aperta e svuotata. E' accaduto in via Merolla, pieno centro di quel comune sciolto per infiltrazioni mafiose. 

Sua madre era già allarmata. Suo figlio non era tornato a casa la notte prima. Gala era separato e aveva una figlia di sette anni. Indaga la Procura di Napoli Nord, procedono i carabinieri della compagnia di Giugliano. Si indaga per omicidio per rapina, ma non si escludono altri ipotesi. E se quei gioielli fossero stati trafugati proprio per simulare la rapina finita male? 

Gala si è trattenuto in negozio oltre l'orario di chiusura. Un particolare non da poco per gli inquirenti.

A Marano lo chiamavano con il soprannome di Maurizio. I familiari, dopo avere recuperato le chiavi di riserva del locale, hanno chiesto a Iavarone di aprire.

La famiglia Gala è molto nota a Marano. La gioielleria era stata messa a soqquadro. La cassaforte era aperta è vuota. «Quando mi sono affacciato al bancone davanti mi sono ritrovato una scena raccapricciante - racconta l’uomo ai cronisti -: Salvatore era a terra, in una pozza di sangue".