«Nella grave situazione di crisi economica in cui ci troviamo è completamente assurdo scaricare sui cittadini l'enorme somma di 122 milioni di euro per risanare il buco di bilancio della Gori. Una cifra che, ricordiamo, deriva da scelte di gestione che non possono ricadere sugli utenti. L’amministrazione, il sindaco e l’assessore Antonio Spierto, che rappresenta il comune di Torre del Greco nel Distretto Sarnese Vesuviano dell'Ente Idrico Campano, devono prendere subito una posizione».
E’ quanto affermano il deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Gallo, e il consigliere del M5S di Torre del Greco, Ludovico D’Elia, annunciando che il Movimento Cinque Stelle ha depositato a Torre del Greco una mozione per chiedere all’amministrazione comunale e all’assessore Antonio Spierto di non riconoscere i conguagli tariffari richiesti dalla Gori per il recupero delle partite pregresse ante 2012.
«Dal 2010 ad oggi le tariffe del servizio idrico integrato sono aumentate di circa il 75% e gravano in maniera insostenibile sulle famiglie e sull’economia del territorio, a tutela delle quali non è possibile prevedere un ulteriore ingiusto e gravoso appesantimento della bolletta – continuano Gallo e D’Elia -. Vogliamo ricordare che il Consiglio Comunale si è già dichiarato contrario alla scellerata legge regionale di riordino del servizio idrico, che di fatto tende verso la privatizzazione. Tutto questo mentre il sindaco Ciro Borriello, prima si è più volte schierato dalla parte dei comitati dell’acqua pubblica, addirittura aderendo al “No Gori Day” per chiedere la diminuzione delle tariffe, l’annullamento delle partite pregresse, la liquidazione di Gori e la sospensione dei distacchi dell’acqua, ha poi ha disatteso gli impegni presi nei confronti dei cittadini. E’ il momento di passare dalle parole, poi disattese, ai fatti, Borriello avrà il coraggio di mantenere la sua posizione sulle partite pregresse?».
«Per due anni Il Comune di Torre del Greco ha lavorato nella rete dei Comuni che elaborano proposte alternative alla legge regionale sul servizio idrico, come la previsione di un passaggio di competenze dall’Ente idrico campano alle Assemblee dei sindaci e la previsione di una modalità, da inserirsi in una nuova legge, per la fuoriuscita da una gestione privata. Nonostante si fosse deciso, coraggiosamente, nelle assemblee della rete dei sindaci di aderire tramite commissario pur di non accettare questa legge regionale, l’intento fu tradito partecipando alle elezioni dell’EIC nelle liste contrapposte a quelle espressione dei comitati, cioè della lista “Comuni per l’acqua pubblica”. Sarà proprio l’EIC ora a decidere il riconoscimento alla Gori delle partite pregresse. Esigiamo che il sindaco dica chiaramente in Consiglio comunale, davanti ai cittadini, da che parte sta».