Capriglia

 

di Andrea Fantucchio 

«Viviamo con la fogna che scarica in casa. I medici sono venuti e hanno trovato di tutto: anche la salmonella. Io e mia moglie stiamo morendo, qualcuno ci aiuti» L'appello straziante di Remigio Maccanico. Ultraottantenne che abita in via Breccelle a Capriglia Irpina. Remigio vive con la moglie. Ammalatasi anche lei: complici liquami e gas provenienti dalle fogne. (Clicca sulla foto di copertina e guarda il servizio video)

Le istituzioni non sono mai intervenute.

«Il pozzetto che isola la fogna – spiega Remigio – va sigillato ermeticamente. Io ho lavorato in questo campo e so come funziona. Invece, come potete vedere, il coperchio del tombino non è chiuso a dovere. E all'interno i tubi perdono. I liquami così si scaricano tutti nella mia abitazione. Siamo stati costretti negli anni passati a spostare la cucina e il salone. Ma d'inverno dobbiamo dormire con i balconi aperti e tre piumoni. La puzza è insopportabile».

Sono sette anni che va avanti questa storia. Inutilmente i Maccanico hanno segnalato la situazione al Comune di Capriglia.

«Dicono: “Verremo, verremo”. Ma non sono mai intervenuti davvero. Anzi, qualcuno ha detto a mia moglie, che se insistiamo poi potremmo rimanere senza casa. Ma che vita è questa?»

E' straziante vedere due anziani tanto gentili costretti a vivere in questo modo. Entriamo in casa loro. Molte delle pareti sono scartavetrate con chiazze d'acqua. Dove prima c'era la cucina ora Remigio ha messo un deposito. Si vede il tubo della fogna che fuoriesce dal terreno. Una scena da terzo mondo. Inoltre il camino è inutilizzabile.

Il garage è stato sigillato dai Vigili del Fuoco. C'è il rischio che a causa delle infiltrazioni possa crollare. Insomma: la vita di Remigio e della moglie è stata rovinata irrimediabilmente da quelle fogna.

Tutta la documentazione relativa al loro caso è stata consegnata alla Procura della Repubblica. Noi ne approfittiamo per spingere il dottore Cantelmo a intervenire: indaghi su questa situazione. E anche il sindaco di Capriglia, Nunziante Picariello, si faccia sentire. Non si possono far vivere così due anziani.

«Aspettano che moriamo – conclude Remigio – ma noi continueremo a tenere duro. E' una promessa».

 

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